La sabbia, che doveva essere solo un gioco, si è trasformata in una trappola. Il sole, le risate, poi il panico. Un ragazzo di 17 anni è morto, sepolto sotto quella stessa spiaggia che poche ore prima sembrava un angolo di felicità. Il padre, con la voce rotta, ripercorre quegli istanti senza fine in cui ha visto suo figlio scomparire davanti ai suoi occhi.
Un momento di gioco finito in tragedia: morto sotto la sabbia
Riccardo si trovava sulla spiaggia di Montalto di Castro (Viterbo) insieme ai fratellini, con cui aveva iniziato a scavare una buca nella sabbia per gioco. Dopo un po’, i più piccoli si sarebbero allontanati per dedicarsi ad altre attività, mentre il 17enne avrebbe proseguito da solo, probabilmente con l’idea di realizzare un piccolo tunnel sotterraneo, un passaggio da cui potersi infilare da un lato ed emergere dall’altro.
Proprio durante questa fase, mentre scavava in orizzontale, la sabbia avrebbe improvvisamente ceduto, seppellendolo. In quel momento il ragazzo si trovava disteso, una posizione che gli avrebbe impedito di reagire o tentare di sollevarsi.
Riccardo era uno studente della quarta classe del liceo artistico Enzo Rossi, situato in via del Frantoio, a Roma. Il dirigente scolastico, Enrico Battisti, lo ha ricordato con parole piene di affetto, descrivendolo come un ragazzo ricco di talento e con una luce speciale. Ha sottolineato come Riccardo portasse a scuola una passione autentica per l’arte, uno sguardo curioso sul mondo e una creatività capace di lasciare un’impronta profonda. Chiunque lo abbia conosciuto, anche solo per poco, ha potuto percepire quanto fosse straordinario.
Morto sepolto sotto la sabbia, il racconto straziante del padre: “Ero a due metri”
Il padre di Riccardo Boni, il ragazzo di 17 anni deceduto dopo essere rimasto sepolto in una buca scavata sulla spiaggia insieme ai fratellini, ha smentito le voci secondo cui, al momento della tragedia, si sarebbe trovato addormentato su un lettino. Al Corriere della Sera, ha spiegato di aver sempre tenuto i figli sotto controllo, a breve distanza da lui, e che stavano semplicemente giocando, scavando nella sabbia. Ha ricordato che Riccardo era alto un metro e 75 e che la cavità non superava il metro e mezzo di profondità, dunque la sua testa sarebbe dovuta restare visibile. Qualcosa è andato storto: forse il caldo, o la stanchezza, avrebbe provocato un malore improvviso, portandolo a crollare all’interno della buca. A quel punto, non avrebbe avuto nemmeno il tempo di chiedere aiuto.
Il genitore si è chiesto, con dolore, perché non abbia sentito alcun grido, domandandosi come sia stato possibile non accorgersi subito di quanto stava accadendo. Sempre secondo il Corriere, il padre inizialmente non si sarebbe reso conto dell’accaduto. Solo dopo aver notato l’assenza del figlio e non vedendolo più nelle vicinanze, avrebbe iniziato a cercarlo, pensando che fosse andato a raggiungere i fratellini. Sono trascorsi oltre 40 minuti senza alcuna risposta.