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Tregua vacilla a Gaza: bombardamenti e decine di vittime tra Israele e Hamas

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Gaza sotto attacco: la tregua vacilla tra bombardamenti, vittime civili e crescenti tensioni tra Israele e Hamas.

La Striscia di Gaza torna al centro della violenza, con nuovi bombardamenti israeliani che minacciano di far saltare un cessate il fuoco già fragile. L’escalation segue scontri tra l’Idf e miliziani di Hamas e ha provocato decine di morti tra civili e combattenti, riaccendendo tensioni anche sul confine settentrionale con il Libano e nelle Alture del Golan.

Nuovi raid israeliani a Gaza: il cessate il fuoco in bilico

Le forze israeliane hanno intensificato i bombardamenti sulla Striscia di Gaza, mettendo a dura prova un cessate il fuoco ancora fragile e in attesa della definizione della Forza internazionale di stabilizzazione, proposta da Donald Trump e formalizzata con un mandato dell’Onu. Le autorità locali sotto il controllo di Hamas denunciano una nuova tragedia: almeno 25 morti e oltre 70 feriti, il bilancio più grave da fine ottobre, quando Netanyahu aveva ordinato “pesanti attacchi” dopo il bluff di Hamas sulla restituzione di un ostaggio, in realtà già consegnato.

L’Idf attribuisce la ripresa delle ostilità a un attacco di miliziani contro soldati oltre la Linea Gialla a Khan Yunis: pur senza feriti tra i militari, Israele ha segnalato “una violazione del cessate il fuoco” e ha ordinato raid “su tutta la Striscia”, concentrandosi su alti ufficiali dell’ala militare di Hamas.

Secondo i media israeliani, tra le vittime ci sarebbero il comandante della Brigata Zeitoun e il capo dell’unità navale di Hamas, mentre l’agenzia palestinese Wafa denuncia bombardamenti su aree residenziali tra Gaza City e Khan Yunis. La Difesa civile palestinese segnala tra i morti anche una famiglia con tre figli.

Nuova escalation a Gaza: morti e distruzione mentre la tregua vacilla

Israele ha esteso le sue operazioni anche oltre Gaza, colpendo il Libano meridionale a Ain al-Hilweh con un bilancio di 14 morti, considerato uno degli attacchi più sanguinosi dalla tregua di un anno fa. Le autorità israeliane sostengono si trattasse di obiettivi militari di Hamas, mentre il movimento palestinese denuncia “menzogne” e definisce i raid un tentativo di giustificare crimini.

Hezbollah è stato a sua volta accusato di violazioni del cessate il fuoco, con bombardamenti contro villaggi libanesi e presunti depositi di armi pronti all’uso. Sul fronte nord-orientale.

Intanto, Hamas chiede l’intervento dei mediatori internazionali per fermare le violazioni israeliane e denuncia il recente massacro a Gaza e Khan Yunis come “una pericolosa escalation attraverso la quale Netanyahu cerca di riprendere il genocidio”, mentre i raid continuano a mietere vittime civili, tra cui almeno tre palestinesi a Bani Suheila.