Omicidio Civitanova, la moglie di Alika: “Nessuno lo ha aiutato perché era nero”

Il terribile omicidio di Civitanova e lo sfogo amaro di una vedova che non può darsi pace, la moglie di Alika: “Nessuno lo ha aiutato perché era nero”

Sul terribile omicidio di Civitanova Marche, la moglie della vittima Alika Ogochukwu lo dice chiaramente a La Stampa: “Nessuno lo ha aiutato perché era nero”.

Charity Oriakhi ne è convinta: suo marito è morto per un atto deliberato e nell’indifferenza. Ha detto la donna: “Se per terra ci fossero stati due bianchi, la gente sarebbe intervenuta. Ma invece mio marito era nero e quindi nessuno lo ha aiutato”. 

“Nessuno lo ha aiutato perché era nero”

La vedova dell’ambulante nigeriano ucciso di botte il 29 luglio da Filippo Ferlazzo ha poi aggiunto: “L’assassino dice di essere pazzo, ma io non ci credo.

I pazzi non vanno in giro liberi a fare shopping”. E ancora: “Il 29 giugno scorso abbiamo festeggiato tre anni di matrimonio. Ci siamo sposati in Comune qui a San Severino. Io avevo messo il vestito bianco, lui un abito elegante come si usa in Italia. Poi abbiamo festeggiato con gli amici, vestiti con i nostri costumi tipici della Nigeria“. E in chiosa un dolce e malinconico ricordo del marito: “Mio marito è stato ammazzato in modo crudele e dire che era tanto buono, tanto gentile.

La sera quando rientrava portava sempre qualcosa: biscotti, dolci, gelati. E adesso invece non vedrò più il suo sorriso“. 

“Lo hanno ammazzato di botte, sto male”

Charity spiega: “Sto troppo male al pensiero di come ha sofferto mio marito mentre veniva ammazzato di botte“. La conferma purtroppo è giunta dall’autopsia: le cause della morte di Ogochukwu sono compatibili con lo schiacciamento del corpo da cui è scaturito il soffocamento.