Un omicidio brutale nella notte scorsa ha sconvolto la quiete di Collegno. Marco Veronese, imprenditore di 39 anni attivo nel settore della videosorveglianza, è stato assassinato con tredici coltellate all’incrocio tra via Sabotino e corso Francia. L’uomo, separato e padre di tre figli, è stato raggiunto e colpito a morte da un aggressore incappucciato che non ha pronunciato una parola.
Le indagini dei carabinieri hanno portato, in queste ore, al fermo di un giovane sospettato con disturbi psichiatrici.
Omicidio a Collegno: imprenditore ucciso in strada
La comunità di Collegno è sotto choc per l’omicidio di Marco Veronese, imprenditore di 39 anni, trovato senza vita nella notte tra mercoledì e giovedì all’incrocio tra via Sabotino e corso Francia. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo sarebbe stato sorpreso alle spalle da un aggressore che lo ha colpito ripetutamente con un coltello, infliggendogli tredici ferite.
Il comportamento dell’aggressore fa escludere che si sia trattato di una rapina: non è stato portato via alcun oggetto, e il gesto appare pianificato e mirato.
Veronese, separato e padre di tre figli piccoli, si era trasferito temporaneamente dai genitori nella zona della metropolitana Paradiso. Era titolare della ditta “M & M Service”, specializzata in impianti di videosorveglianza, e proprio i sistemi installati dall’azienda nella città sono ora al centro delle indagini condotte dai carabinieri di Collegno, Rivoli e del Nucleo Investigativo di Torino, con l’obiettivo di ricostruire la dinamica e la fuga dell’aggressore.
Omicidio a Collegno, la svolta nelle indagini: sospetti su un uomo
A poche centinaia di metri dal luogo dell’aggressione, i carabinieri hanno perquisito un edificio in via Podgora, ritenuto il possibile domicilio del sospettato. Gli investigatori si concentrano su un giovane di 25 anni con disturbi psichiatrici, già noto nella zona per comportamenti problematici.
Dopo ore di interrogatorio, come riportato da testate locali e Fanpage, l’uomo sarebbe stato sottoposto a fermo indiziario, poiché corrisponderebbe alla descrizione fornita dalla testimone oculare: un individuo con giacca blu e cappuccio, visto allontanarsi freddamente dopo l’aggressione.