Il processo a Louis Dassilva, accusato dell’omicidio di Pierina Paganelli, mette in luce tensioni familiari e relazioni intricate. Le testimonianze dei figli della vittima, Chiara, Giacomo e Giuliano Saponi, e le udienze parallele sulle denunce per stalking tra Manuela Bianchi e Valeria Bartolucci rivelano un contesto di conflitti personali che si intrecciano con il delitto.
Omicidio Pierina Paganelli: processi paralleli e tensioni
Oggi, lunedì 10 novembre, la Corte d’Assise di Rimini ha ascoltato le testimonianze dei figli di Pierina Paganelli, Chiara, Giacomo e Giuliano Saponi, nell’ambito del processo a carico di Louis Dassilva, unico imputato per l’omicidio della madre, uccisa con 29 coltellate il 3 ottobre 2023 nel seminterrato del suo appartamento in via del Ciclamino.
Parallelamente al dibattimento per l’omicidio, l’aula del Tribunale ha ospitato l’udienza davanti al gip Raffaella Ceccarelli sull’opposizione all’archiviazione della denuncia per stalking presentata da Manuela Bianchi contro Valeria Bartolucci, moglie di Dassilva. Le due donne, un tempo vicine di casa e amiche, sono ora contrapposte da anni di sospetti e accuse legate alla relazione extraconiugale di Louis.
La Procura aveva richiesto l’archiviazione, ma il gip ha deciso di fissare un’udienza in camera di consiglio. La tensione tra le due donne ha raggiunto il culmine il 2 luglio 2024, pochi giorni prima dell’arresto di Dassilva, con un acceso confronto davanti ai garage del condominio.
Omicidio Paganelli, i figli contro Manuela Bianchi in aula: “È una manipolatrice”
Chiara, Giacomo e Giuliano Saponi, costituitisi parte civile insieme a nipoti e sorelle della vittima, hanno ricostruito la vita familiare e i rapporti complessi con la nuora Manuela Bianchi, coinvolta in una relazione extraconiugale con l’imputato. Chiara ha ricordato:
“Mia mamma considerava Manuela come una figlia. Da dopo l’allontanamento da casa della Bianchi si erano magari un po’ staccate un attimino e prima che Manuela andasse mamma aveva voluto confrontarsi con lei per capire le motivazioni. Qui si era verificata una prima accesa discussione a cui ne era seguita una seconda quando Manuela era tornata a casa ma non riusciva ad entrare poiché Giuliano le aveva tolto le chiavi di casa”, come riportato da Il Resto del Carlino.
Giacomo ha definito Manuela Bianchi “una manipolatrice, capace di spostare l’attenzione su se stessa come vittima”, sottolineando le tensioni generate dal suo allontanamento dalla casa che aveva insieme a Giuliano e dalla volontà di vendere l’abitazione.
Le deposizioni hanno messo in luce come la famiglia sapesse della nuova relazione di Manuela, senza conoscere l’identità del partner, rivelata solo dopo l’omicidio:
“Solo quando mia mamma è stata ritrovata uccisa abbiamo scoperto che l’uomo abitava sullo stesso pianerottolo”, ha spiegato Giacomo, commosso mentre ricordava l’ultimo abbraccio con la madre la mattina del delitto.