Una giovane vita spezzata lascia dietro di sé domande senza risposta. La storia di Giorgia Marino, venticinquenne e madre di una bambina di quattro anni, è segnata da un tragico incidente, avvenuto il 30 maggio, e da un complicato percorso ospedaliero che ha alimentato dubbi e tensioni sulla gestione delle sue cure. Ancora oggi, molte circostanze legate alla sua morte restano avvolte nel mistero.
La morte di Giorgia Marino dopo l’incidente: una tragedia ancora avvolta dal mistero
La morte di Giorgia Marino, giovane mamma di 25 anni, continua a suscitare interrogativi sulle circostanze che hanno portato al suo decesso. La ragazza è morta lo scorso giugno dopo nove giorni di ricovero presso l’ospedale Le Molinette di Torino, a seguito di un grave incidente motociclistico avvenuto il 30 maggio. Nonostante i numerosi interventi chirurgici, le complicazioni successive hanno avuto esito fatale, e resta ancora da chiarire la responsabilità di chi era coinvolto nell’incidente e del percorso di cure che ha seguito.
“Operazione da rinviare”, i dubbi sull’intervento di Giorgia Marino morta a 25 anni
L’incidente si è verificato in piazza Cattaneo, quando la giovane, in sella alla sua moto Benelli Trk, è stata urtata da un automobilista di 70 anni che non le avrebbe dato la precedenza durante una svolta a sinistra. L’impatto l’ha scaraventata contro auto in sosta, provocandole fratture multiple al bacino, alle costole, alle ginocchia e alle scapole, oltre a lesioni interne gravi, tra cui perforazione di un polmone, lacerazione della milza e danni ai reni.
Giorgia è stata immediatamente ricoverata, posta in coma farmacologico e sottoposta a più interventi chirurgici. Dopo l’ultima operazione, il 5 giugno, ha subito un arresto cardiaco, seguito da insufficienza multiorgano, che ha portato alla morte nonostante le cure intensive. Il medico legale Roberto Testi, incaricato dell’autopsia, ha sottolineato:
“Per valutare possibili criticità nel trattamento andrebbe valutata l’opportunità di eseguire la stabilizzazione della colonna a breve distanza dal complesso intervento toracico e addominale eseguito in urgenza”.
La famiglia, tramite il proprio legale, ha espresso dubbi sul numero e sulla tempestività delle operazioni e sull’assenza di un consenso informato. Parallelamente, il fascicolo aperto dalla Procura di Torino ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dell’automobilista e del proprietario dell’auto in divieto di sosta, con accuse di omicidio colposo e cooperazione nel delitto colposo, mentre resta aperta anche un’inchiesta per lesioni gravissime.