Il primo segnale di allarme all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo lo aveva dato il ritrovamento della carcassa di un grifone ed ora c’è il mistero dei lupi e degli avvoltoi avvelenati.
Da quanto si apprende su Il Messaggero sarebbero stati uccisi anche alcuni esemplari di corvo imperiale e la polizia sta indagando. Ma cosa succede? Si scava per risalire agli autori dell’avvelenamento di lupi, grifoni e corvi.
Il mistero dei lupi e degli avvoltoi avvelenati
I media spiegano che nel novero dei sospettati ci sarebbero anche i raccoglitori di tartufi che disseminano il terreno con bocconi avvelenati. Lo scopo non è colpire la fauna selvatica ma ammazzare i cani dei rivali.
Tutto questo ha comportato poi un avvelenamento a catena: di lupi ne sono stati già uccisi nove. Poi accade che corvi ed avvoltoi mangino le carcasse e muoiano anch’essi.
Cercatori di tartufo ed allevatori
Per la precisione cinque grifoni e due corvi imperiali, e il tutto dopo che sono state rinvenute esche avvelenate. Sono bocconi piccoli, di un chilo o mezzo chilo, “farciti” di letale stricnina. In questo periodo la cerca dei tartufi è vietata ma i raccoglitori di frodo non mancano.
Nel mirino degli inquirenti ci sono anche gli allevatori di bestiame e molte associazioni ambientaliste hanno inviato una lettera alle autorità.