> > Pnrr: Cavo (Nm), 'rimodulazione non è passo indietro, mette in si...

Pnrr: Cavo (Nm), 'rimodulazione non è passo indietro, mette in sicurezza risorse'

default featured image 3 1200x900

Roma, 1 ott.-(Adnkronos) - "La revisione del Pnrr non è affatto un passo indietro come qualcuno vuol far intendere, ma un atto di responsabilità per superare le criticità ereditate, rimodulare le risorse non attuabili e rafforzare misure esistenti, mettendole in sicurezza e...

Roma, 1 ott.-(Adnkronos) – "La revisione del Pnrr non è affatto un passo indietro come qualcuno vuol far intendere, ma un atto di responsabilità per superare le criticità ereditate, rimodulare le risorse non attuabili e rafforzare misure esistenti, mettendole in sicurezza e allineandole alle nuove esigenze geopolitiche ed economiche. Significa efficienza e concretezza. È un piano che privilegia la sostanza sulla forma, la concretezza sulle ideologie, con un’attenzione particolare a famiglie, imprese e a chi ha più bisogno".

Così Ilaria Cavo, presidente del consiglio nazionale di Noi Moderati e vicepresidente della commissione Attività produttive della Camera, intervenendo dopo la relazione del ministro per gli Affari europei Tommaso Foti sullo stato del Pnrr.

“Abbiamo ascoltato con chiarezza e precisione i dati forniti dal ministro. Il 54% degli obiettivi – prosegue – è già stato raggiunto a fronte di una media europea del 38%. Il 72% delle risorse è stato erogato e, soprattutto, è stato ribadito che il Piano resta a capienza invariata: nessun taglio ai 194 miliardi confermati. Non solo: è stato annunciato l’arrivo dell’ottava rata entro il mese di novembre. Sono numeri che parlano da soli e che smentiscono chi paventa arretramenti. Va evidenziato in particolare l’incremento di 2 miliardi per l’agricoltura, i 4,7 miliardi non spesi entro dicembre 2025 che ora potranno essere destinati a contratti vincolanti per la transizione energetica, e l’aumento delle risorse del Mimit che salgono a oltre 30 miliardi, un terzo in più rispetto al piano originario. È un segnale forte di sostegno alle imprese, vero volano dello sviluppo".

"Conferma l’attenzione al Sud, con oltre il 40% dei fondi già destinati e con il nuovo Dipartimento che assorbe la struttura Zes per rafforzare infrastrutture e attrazione di investimenti. E non vengono toccati settori fondamentali come istruzione, cultura, salute, sport, case di comunità, reti idriche e banda larga. Sembrava che l’Italia potesse perdere i fondi, non perderemo nulla. Andiamo avanti con spese di qualità e performance. Sosteniamo con convinzione questo lavoro e vigileremo sull’avanzamento del Piano", conclude.