Coronavirus, Fontana: "Valutiamo nuove misure ma niente lockdown"

Fontana ha affermato che la Lombardia non è ancora al punto da tornare ad un nuovo lockdown: sta piuttosto pensando a ulteriori restrizioni.

Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha escluso l’ipotesi di un nuovo lockdown affermando di star valutando nuove misure restrittive da varare nelle ore successive ma non chiusure generalizzate.

Fontana esclude lockdown in Lombardia

Intervenuto nel corso della trasmissione Buongiorno su Sky TG24, il Presidente ha specificato che l’incremento dei casi positivi riscontrato nella sua regione nelle ultime giornate è dovuto all’aumento del numero di tamponi effettuati. La percentuale tra i test e gli infettati è comunque più o meno sempre la stessa dei giorni precedenti, pur in crescita rispetto all’estate.

Ha pertanto invitato i concittadini a tenere comportamenti responsabili e affermato di star monitorando la situazione.

Ci sarà da capire se è necessario prendere qualche ulteriore misura o se invece basterà essere rigorosamente rispettosi di quanto è già stato disposto. Ciò di cui è certo è che non si è ancora arrivati al punto di istituire nuove chiusure. “Stando così le cose, anche se poi non possiamo ipotecare il futuro, faremo di tutto per evitare un lockdown regionale“, ha dichiarato.

Per il momento, ha aggiunto, la Lombardia è sulla linea già tracciata nei giorni precedenti.

Ovvero quella di evitare gli assembramenti, indossare sempre la mascherina anche all’aperto e di lavare spesso le mani. Quanto poi alla situazione di Milano, ha evidenziato che necessita di una particolare attenzione. “Il fatto che il 65% dei nuovi contagiati ha un’età che va dai 19 ai 49 anni dimostra che è un’età giovane che si è un po’ lasciata prendere la mano in queste ultime settimane. Adesso ci fa un po’ preoccupare“, ha affermato.

Ipotesi differenziazione orari scolastici

Infine una parola sulla scuola dopo che, insieme alle altre Regioni, anche la Lombardia aveva chiesto la didattica a distanza per le scuole superiori. Il Ministro dell’Istruzione, ha spiegato, si è detta contraria ma disponibile invece a prevedere una differenziazione degli orari di ingresso e di inizio delle singole lezioni per fare in modo che non ci siano dei picchi.