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Allarme in Ecuador: tentativo di avvelenamento del Presidente Noboa

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Un presunto tentativo di avvelenamento contro il presidente Daniel Noboa riaccende le preoccupazioni per la sicurezza in Ecuador.

L’Ecuador è scosso da un episodio che ha rapidamente varcato i confini nazionali: il presunto avvelenamento del presidente Daniel Noboa. L’episodio, definito dallo stesso Noboa come “impossibile da considerare accidentale”, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e sulle tensioni politiche che attraversano il Paese sudamericano.

Il Presidente dell’Ecuador denuncia il tentativo di avvelenamento: implicazioni politiche e scenari futuri

Il caso rappresenta non solo un attacco personale, ma anche un serio campanello d’allarme per la sicurezza delle istituzioni ecuadoriane. Il fatto che l’azione si sia svolta tramite alimenti distribuiti in un evento pubblico solleva interrogativi sui protocolli di controllo e sulle misure di prevenzione adottate nella gestione degli incontri ufficiali. Come osserva Noboa, “non può essere stato involontario”: l’episodio evidenzia una vulnerabilità sistemica e la possibilità di utilizzo di sostanze chimiche come arma politica.

Gli esperti e le autorità stanno considerando due scenari principali: un’azione mirata a colpire il presidente per motivi politici, o un atto volto a intimidire l’intero apparato istituzionale. Entrambi i casi comportano conseguenze significative, tra cui il rischio di escalation di atti di terrorismo chimico, la perdita di fiducia nelle istituzioni e pressioni internazionali sull’Ecuador per rafforzare le misure di sicurezza.

Il Presidente dell’Ecuador denuncia il tentativo di avvelenamento

Il presidente ecuadoriano Daniel Noboa ha reso noto di essere stato vittima di un presunto tentativo di avvelenamento durante un evento pubblico. Secondo quanto riferito dal leader, alcuni cioccolatini e marmellata presenti in una cesta regalo contenevano tre sostanze chimiche a concentrazioni elevate. Noboa ha sottolineato che, data l’intensità della contaminazione, era “praticamente impossibile che questi tre elementi fossero presenti insieme senza un’intenzione deliberata”.

La presidenza ha quindi formalizzato una denuncia e consegnato le analisi alla Procura di Los Ríos, la quale ha immediatamente avviato le indagini.

Le sostanze rilevate — cloruro di tionile, cloroetanolo e antracene — sono riconosciute per la loro pericolosità: il cloruro di tionile, utilizzato come reagente industriale, può causare gravi danni se ingerito o inalato; il cloroetanolo è tossico e può alterare il sistema nervoso; l’antracene è un idrocarburo aromatico con potenziali effetti a lungo termine sulla salute.

L’autrice del regalo, Yolanda Penafiel, ha dichiarato al portale La Contral di averlo consegnato con “le migliori intenzioni” e di essere rimasta sorpresa dall’esito delle analisi.