Il caso di Ilaria Sula torna sotto i riflettori con l’apertura del processo a carico di Mark Antony Samson, l’ex fidanzato reo confesso dell’omicidio della giovane studentessa. La vicenda, che ha sconvolto Roma e l’Italia intera, segna l’inizio di un delicato percorso giudiziario in cui la famiglia della vittima cerca verità e giustizia. L’udienza segna un momento cruciale non solo dal punto di vista legale, ma anche emotivo, perché davanti ai giudici della Terza Corte d’Assise si ripercorrono i tragici eventi della notte tra il 25 e il 26 marzo, quando Ilaria è stata brutalmente assassinata.
Il femminicidio di Ilaria Sula e le indagini
Le indagini hanno ricostruito una dinamica tragica e pianificata: Ilaria, 22 anni, è stata colpita con tre coltellate al collo. Un messaggio rinvenuto sul cellulare di Samson – “O torna con me o la uccido” – ha chiarito agli inquirenti che si trattava di un gesto premeditato, non di un atto impulsivo.
La madre di Samson è accusata di aver contribuito all’occultamento del cadavere, partecipando alla pulizia della scena del crimine.
“La posizione della madre di Mark Samson è in via di definizione, le è stato concesso, risulta, il patteggiamento a due anni“, ha dichiarato l’avvocato Giuseppe Sforza, legale di parte civile della famiglia di Ilaria Sula, a LaPresse.
Il gip, nell’ordinanza di convalida del fermo, aveva sottolineato come l’imputato abbia mantenuto una lucidità inquietante: pur dichiarando di non poter vivere senza Ilaria, subito dopo l’omicidio è tornato a comportarsi come se nulla fosse, interagendo con amici e cercando di depistare le ricerche.
Al via il processo per il femminicidio di Ilaria Sula: Mark Samson in aula
Oggi si è aperto a Roma il processo contro Mark Antony Samson, accusato dell’uccisione della sua ex fidanzata, la giovane Ilaria Sula. La vicenda risale allo scorso marzo, quando la studentessa è stata colpita mortalmente con tre coltellate al collo nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano. Dopo l’omicidio, il corpo è stato rinchiuso in una valigia e abbandonato in un dirupo a Capranica Prenestina, nel tentativo di far sembrare la scomparsa della ragazza un misterioso allontanamento.
I pm guidati dall’aggiunto Giuseppe Cascini hanno contestato a Samson l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai motivi futili, dal legame affettivo con la vittima e dall’occultamento del cadavere, ottenendo così il giudizio immediato.
In aula presenti l’imputato, i suoi genitori, insieme a familiari e amici di Ilaria, che hanno voluto ricordarla mostrando una maglia con la sua foto con la scritta “Giustizia per Ilaria”.
“Vogliamo solo giustizia per Ilaria. È un dolore che non guarisce mai“. Queste le parole dei genitori della giovane al termine della prima udienza, come riportato dall’ANSA.