Qatargate, arriva la stretta di Metsola su trasparenza ed etica

Un periodo di "cooling off" per un anno prima di entrare nel lobbyng, dopo il Qatargate arriva la stretta di Metsola su trasparenza ed etica

Sul Qatargate è tempo di agire oltre che di deprecare ed arriva la stretta di Roberta Metsola su trasparenza ed etica, la Presidente del Parlamento Europeo la presenterà alla conferenza di presidenti di gruppo.

Si tratta di un pacchetto di misure volte ad aumentare la “trasparenza, l’etica e a migliorare i rapporti di lavoro con i Paesi terzi“. Lo scopo è chiaro: impedire che si ripetano fatti come quelli in atti giudiziari della procura belga sulla sospetta corruzione ad opera di Paesi terzi che mirano ad influenzare il lavoro delle istituzioni Ue pagando. 

Qatargate, arriva la stretta di Metsola

Il pacchetto è sotto la lente di Transparency International, una ong con sede a Bruxelles.

Per l’organismo quella avanzata da Metsola è una “proposta seria che affronta molti dei punti sui quali facciamo campagna da anni“. E ci sono anche rilievi: come sul fatto che si continui a fare affidamento sul ‘self-enforcement’, che “non funziona”. E i target? 

Che cos’è il “cooling off” e cosa comporta

Il primo dichiarato è prevedere un periodo di “cooling off” per gli ex eurodeputati che vogliano diventare lobbisti.

Dovranno stare in stand by per 12 mesi, dopo la fine del mandato, durante i quali gli ex europarlamentari “non potrebbero iscriversi al registro di trasparenza, e non potrebbero quindi fare lobbying nel Parlamento immediatamente dopo la fine del mandato”. E per la Ong lo stesso dovrebbe essere equivalente al periodo (da 5 a 24 mesi) per cui l’ex eurodeputato percepisce un’indennità, “a spese del contribuente”.