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In un mondo sempre più interconnesso, cosa accade quando una potenza come gli Stati Uniti decide di imporre tariffe commerciali a Paesi come l’India e il Brasile? L’annuncio del presidente Donald Trump ha avviato una serie di reazioni che non solo mettono in luce le tensioni commerciali, ma stanno anche contribuendo a rafforzare l’asse dei BRICS, un’organizzazione nata per sfidare l’egemonia occidentale.
Oggi, i membri fondatori, tra cui Brasile, India, Cina, Russia e Sudafrica, si trovano a dover affrontare una nuova realtà geopolitica, in cui le alleanze si reinventano.
La risposta di India e Brasile ai dazi statunitensi
Il primo ministro indiano, Narendra Modi, e il presidente brasiliano, Lula, hanno immediatamente reagito a questa provocazione. In un colloquio telefonico, i due leader hanno discusso come rafforzare i legami commerciali tra le loro nazioni, sottolineando che «il Brasile e l’India sono, ad oggi, i due Paesi più colpiti» dai dazi imposti dagli Stati Uniti. Ma come si muoveranno concretamente? Hanno convenuto di espandere l’accordo commerciale fra l’India e il Mercosur, l’unione doganale sudamericana, e hanno esaminato anche l’uso di sistemi di pagamento virtuali, come il Pix, che ora è sotto indagine commerciale da parte degli USA.
Modi ha dichiarato su X: «Ci impegniamo ad approfondire il nostro partenariato strategico, anche nei settori del commercio, energia, tecnologia e difesa». Inoltre, la visita di Lula in India, prevista per il prossimo anno, rappresenta un altro segnale chiaro di un’intensificazione delle relazioni bilaterali, proprio in un momento di crisi. Ma quale sarà l’impatto di queste manovre a lungo termine?
Le alleanze strategiche in un nuovo contesto geopolitico
Non solo India e Brasile stanno cercando di stringere alleanze. Anche il governo indiano ha avviato un «partenariato strategico» con la Russia. Durante i colloqui bilaterali a Mosca, i leader dei due Paesi hanno posto l’accento sulla necessità di un «nuovo ordine mondiale più giusto e sostenibile». Ajit Doval, consigliere per la sicurezza nazionale indiano, e Sergei Shoigu, segretario del Consiglio di sicurezza russo, hanno concordato di rafforzare la cooperazione per affrontare le sfide globali. Shoigu ha dichiarato: «Ci impegniamo a promuovere una cooperazione attiva per garantire la supremazia del diritto internazionale». E la Cina? Non resta certo a guardare.
Modi parteciperà a un vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai in Cina, dove avrà un incontro bilaterale con il presidente Xi Jinping. L’ambasciatore cinese in India ha già espresso supporto per Modi riguardo le tariffe commerciali imposte da Trump, definendole sanzioni mascherate. Questo scenario non fa che intensificare la rete di alleanze, spingendo verso un futuro in cui i Paesi del Sud globale potrebbero trovare maggiore unità.
Il contesto delle sanzioni e le prospettive future
Le tensioni tra Stati Uniti e India non accennano a diminuire, soprattutto dopo che Trump ha annunciato dazi del 50% su vari prodotti indiani. Una mossa che ha suscitato preoccupazione a Nuova Delhi. Ma non è tutto: Trump ha anche menzionato l’idea di estendere le tariffe alla Cina, rivelando che queste misure non sono solo questioni commerciali, ma strumenti politici volti a influenzare le nazioni a seguire la linea statunitense.
Questa strategia sembra avere l’effetto opposto, consolidando i legami tra i Paesi del Sud globale, rappresentati dai BRICS. L’alleanza tra India, Brasile e Russia potrebbe rappresentare un passo significativo verso un nuovo equilibrio politico e commerciale mondiale, svincolato dall’influenza occidentale. È un momento cruciale: il mondo sta cambiando, e tu, come cittadino globale, cosa ne pensi?