Reintegrato il rider che aveva strappato il bigliettino con Mussolini

Reintegrato il rider che aveva strappato il bigliettino con Mussolini. Luca Nisco è di nuovo "candidabile" per il suo posto con l'azienda Winelivery

Reintegrato il rider che a Bologna aveva strappato il bigliettino con Mussolini, Luca Nisco aveva compiuto quel gesto il 25 aprile scorso, facendo coriandoli davanti al destinatario di un bigliettino che inneggiava a Benito Mussolini.

Il foglietto era accluso a due bottiglie di vino che Luca doveva consegnare a domicilio. La notizia del reintegro di Luca è a cura della stessa azienda, Winelivery, che per mezzo dei suoi fondatori spiega i termini della decisione di sospenderlo e quelli del reintegro. La sospensione era scaturita comunque dal fatto che Luca aveva violato la privacy di un cliente. La categoria dei rider finora era salita alla ribalta delle cronache per episodi del tutto differenti da quello che aveva visto Luca come protagonista.

Reintegrato il rider che aveva strappato il bigliettino con Mussolini: “violazione di privacy”

Perché? Perché aveva fotografato un messaggio privato. Ecco il testo che annuncia il reintegro: “Winelivery riconosce, tuttavia, la responsabilità oggettiva sulla trascrizione, da parte dell’operatore locale, di un messaggio dal contenuto contrario ai suoi principi e valori. La nostra convinzione, come azienda e come cittadini, è di assoluta condanna ai comportamenti che inneggino in qualsiasi forma al fascismo”.

E quindi, anche sulla sorta delle numerose polemiche che avevano accompagnato la decisione di sospendere il lavoratore, si era deciso di porre rimedio

Reintegrato il rider che aveva strappato il bigliettino con Mussolini: la nota aziendale

“Con l’obiettivo di distendere i toni e definire la questione in maniera positiva per tutte le parti in causa, ci rendiamo nuovamente disponibili ad accettare le candidature da parte di Nisco, nella certezza che i suoi comportamenti lesivi della privacy del cliente e dell’immagine aziendale non si ripetano nel futuro.

E di “bella notizia per inaugurare il Primo maggio” parla in un post su Facebook il giornalista Lorenzo Tosa. “Luca Nisco, il rider 30enne licenziato (o, per usare un termine drammaticamente attuale, disattivato) da Winelivery per aver strappato un biglietto inneggiante al duce e al fascismo, è stato ufficialmente “riassunto” dalla società per cui lavorava”. 

Reintegrato il rider che aveva strappato il bigliettino con Mussolini, il posto Fb di Tosa

Rispetto alle motivazioni sul reintegro Tosa spiega che “non sappiamo quanto queste parole siano sincere e sentite, e tutto sommato poco importa.

Quello che conta è che Luca abbia riottenuto il suo posto e sia stata riconosciuta la sua buona fede per un gesto di resistenza, di disobbedienza civile antifascista. E dimostra che alzare la voce serve, denunciare serve, prendere posizione vale sempre la pena”. Poi la chiosa: “Modo migliore non c’era per cominciare la festa dei Lavoratori. Buon Primo Maggio a Luca. E a tutti noi”.