Riforma pensioni, quali sono i lavori gravosi esentati dall'aumento dell'età

Riforma pensioni, alcune categorie di lavoratori gravosi potranno essere esentati dalle maglie della legge Fornero per quanto riguarda l'aumento dell'età.

Riforma pensioni, alcune categorie di lavoratori gravosi potranno essere esentati dalle rigide maglie della legge Fornero per quanto riguarda l’aumento dell’età.

Dai macchinisti dei treni ai minatori, passando poi per gli operatori ecologici e le insegnanti degli asili e delle scuole materne. Tutte queste categorie ed altre ancora sono state inserite già nel beneficio dell’Ape Social. In tutto, secondo le prime stime si tratta di oltre quindicimila lavoratori.

Riforma pensioni

Alcune categorie di lavoratori avranno la possibilità di essere esentati dalle rigide maglie della Legge Fornero. Tra queste categorie troviamo i minatori, i macchinisti dei treni.

Ma anche gli insegnanti di asili e scuole materne.

Sono diverse le categorie che potrebbero rientrare tra le esclusioni dell’incremento dell’età, in modo tale da poter accedere alla pensione. In queste ultime ore si sta cercando di definire in maniera precisa questa platea, che non dovrebbe comunque superare le quindicimila unità.

Questi tipi di lavoratori beneficiano già adesso della possibilità di aderire all’Ape Sociale. Sono gli stessi che nelle ultime settimane avrebbero presentato la richiesta di adesione dell’uscita anticipata. Lo schema con tutte le categorie ben definite sarà inserito nella Legge di Bilancio entro metà novembre.

Le categorie

Entrando maggiormente nel dettaglio, in questa lista sarebbero incluse tutte le persone che normalmente sono inseriti in turni di lavoro pesanti o a rotazione. Stiamo parlando ad esempio di operai edili addetti alle gru, scavatrici o manutentori di edifici.

Ma ci sono anche i macchinisti e parte dei ferrovieri, i conciatori, camionisti, lavoratori impegnati in turni di facchinaggio. E ancora gli infermieri (non tutti), operatori ecologici, insegnanti delle materne e degli asili, badanti che assistono persone non autosufficienti.

Per tutte queste categorie di lavoratori dunque potrebbero saltare le griglie che sono state imposte dalla riforma Fornero, riuscendo in questo modo ad anticipare il giorno della pensione anche di cinque anni rispetto ai sessantasette (e oltre) attualmente imposti dalla norma.

Questa lista però potrebbe essere rivista, con l’ingresso anche di nuove categorie. Come possono essere per esempio gli operai agricoli, marittimi, chimici, operai impegnati nella lavorazione di legno, gomma e plastica.

in ballo ci sarebbero anche alcuni profili della manifattura e dell’industria tessile.

Per quanto riguarda invece il fronte dell’automatismo, è utile ricordare che il congelamento, fino al 2026, è stato già applicato attraverso la precedente manovra ai lavori usuranti.

Tregua sindacati-governo

Insomma, i sindacati e il governo sono riusciti a raggiungere una sorta di tregua. Ma in ogni caso, Cgil, Cisl e Uil attendono di vedere se il prossimo 13 novembre sarà possibile davvero individuare delle soluzioni condivise.

Tra queste soluzioni non ci potrà comunque essere quella del rinvio della procedura amministrativa. Il Premier Gentiloni, infatti, avrebbe confidato ad alcuni collaboratori che quella potrebbe non essere la strada giusta, in quanto potrebbe provocare dei problemi con l’Europa.

Gentiloni ha poi aggiunto: “I principi generali della norma restano validi, il Parlamento è sovrano ma non escludiamo che si possa correggere qualcosa al tavolo con le parti”.