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Ora dopo ora il mistero sulle dimissioni del ct Roberto Mancini, 58 anni, comincia a svelarsi.
E come spesso capita nel calcio, dietro la rinuncia c’è il ricco e dorato mondo degli sceicchi, sempre più padroni del calcio. Almeno sulla carta-moneta.
Perché Roberto Mancini si è dimesso dalla nazionale italiana
Le dimissioni di Mancini da allenatore degli azzurri, arrivate in serata con una Pec, hanno destato stupore e incredulità. Dal “non credevo fosse vero” di un pilastro del calcio italiano come Arrigo Sacchi al “sorpreso, dispiaciuto e perplesso” del ministro dello Sport Andrea Adobi.
In realtà qualche indizio trapelava già da chi lo conosce meglio. Adriano Galliani non è apparso sorpreso: “Mancini è raziocinante. Un motivo ci sarà”. Anche il comunicato laconico della Figc contiene una critica velata alla decisione improvvisa di Mancini: “Tenuto conto degli importanti e ravvicinati impegni per le qualificazioni a Euro 2024 comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo ct della nazionale”.
Quelle che l’ex coach definisce “ragioni personali” in realtà portano gli indizi al cuore degli affari monetari: l’Arabia Saudita.
Mancini alla guida della nazionale Arabia Saudita?
Per i media di Riyad e per il quotidiano sportivo Arriyadiyah, il tecnico marchigiano Roberto Mancini è già allenatore della nazionale di calcio dell’Arabia Saudita. L’ex ct della nazionale italiana avrebbe ricevuto una faraonica offerta da 40 milioni a stagione. La trattativa è in via di definizione, e dovrebbe concludersi già nella giornata di Ferragosto, tuttalpiù entro 48 ore.
Dunque, anche Mancini ha seguito il canto delle sirene dal nuovo “paradiso” del calcio mondiale, dove tutto sembra possibile a suon di riyal.