La natura come rimedio allo stress da pandemia

La natura come rimedio allo stress da pandemia, il sondaggio di una equipe di psicologi e i risultati sulla mentalità "dominante" americana

La natura come rimedio allo stress da pandemia.

A sostenerlo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Personality and Individual Differences di Elsevier. Quell’analisi effettuata dal team di psicologi e psichiatri parla chiaro: vedere il mondo in armonia con la natura significa attenuare gli effetti su corpo e psiche di quello che Covid sta facendo al mondo. Il team è coordinato da Brian Haas, professore associato del Dipartimento di Psicologia dell’Università della Georgia, negli Usa. “Pensare al mondo naturale in modo interconnesso e armonioso corrisponde a un miglioramento della salute psicologica, indipendentemente da dove ci si trova”.

Natura rimedio a stress da Covid: lo studio

Questione di approcci, secondo Haas. Approcci che ha studiato con Fumiko Hoeft, professore di Scienze psicologiche all’Università del Connecticut. Inoltre con Kazufumi Omura della Facoltà di Formazione, Arte e Scienza presso l’Università di Yamagata in Giappone. Lo strumento è stato quello del sondaggio. E le domande hanno incluso anche quesiti sullo stress e sull’impatto della pandemia di Covid-19 a livello personale, sul lavoro o sulle proprie finanze.

I risultati sono a loro modo clamorosi: se è vero che la pandemia ci ha stressati di più, chi vive in armonia con la natura è stressato di meno. E questo indipendentemente dall’essere residenti in Giappone o negli Stati Uniti.

Il distinguo Usa-Giappone

Però un distinguo fra le due culture si è evidenziato proprio con la scriminante della visione naturale. Haas l’ha spiegata bene: “Abbiamo scoperto che gli statunitensi che credono che gli esseri umani sono, e debbano essere, i padroni del mondo naturale, non tendevano ad affrontare bene durante la pandemia.

Al contrario, in Giappone, una visione del mondo dominata dalla natura non era correlata a una peggiore capacità di adattamento”. E quel distinguo ha spiegazioni tecniche, si chiamano dialettica ingenua e predisposizione alla dissonanza cognitiva.

Statunitensi “intolleranti”

“In culture al di fuori degli Stati Uniti, le persone tendono a sentirsi più a loro agio con le contraddizioni e in altre culture è generalmente più accettato possedere idee contrastanti nello stesso tempo.

Negli Stati Uniti, questa tolleranza non c’è. Questo concetto può essere applicato alla natura e all’attuale pandemia. Ad esempio, se ritengo di dominare la natura e poi si verifica una pandemia, questo è un chiaro disastro naturale. Se dunque credo di essere il padrone del mondo naturale, allora sicuramente non permetterei mai che si verifichi un disastro naturale. Questi concetti sono incoerenti tra loro e una conseguenza dell’incoerenza è spesso l’umore negativo”.

Il bagno nella foresta

E prendersi un momento per apprezzare la natura ha chiari vantaggi, indipendentemente da dove si vive. Lo spiega il il professor Hoeft: “In giapponese, si chiama ‘bagno nella foresta’ . Fondamentalmente ha luogo quando ci si trova nella natura, di solito nelle foreste, e si prova piacere nell’essere circondato dagli alberi. Le persone parlano spesso di come ci si sente dopo un ‘bagno nella foresta’ e mi piace riflettere sul senso di queste vecchie frasi e sulla possibilità che alla fine abbiano un impatto reale o un vero background scientifico.

Credo che questo sia uno di quei casi in cui c’è davvero una connessione e qualche verità scientifica”.