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Sanità: cardiochirurghi, 'discriminati in Francia, Governo difenda nostri diritti'

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Roma, 5 ago. (Adnkronos Salute) - "Un gruppo crescente di cardiochirurghi italiani attualmente impiegati in Francia ha recentemente lanciato un appello ufficiale alla Società italiana di cardiochirurgia (Sicch), segnalando un'improvvisa e preoccupante battuta d'arresto nel perc...

Roma, 5 ago. (Adnkronos Salute) – "Un gruppo crescente di cardiochirurghi italiani attualmente impiegati in Francia ha recentemente lanciato un appello ufficiale alla Società italiana di cardiochirurgia (Sicch), segnalando un'improvvisa e preoccupante battuta d'arresto nel percorso di stabilizzazione professionale all'interno degli ospedali d'Oltralpe. Al centro della questione vi è un cambiamento normativo europeo che ha modificato le regole per il riconoscimento automatico delle qualifiche professionali in ambito medico tra Stati membri dell'Unione europea".

Lo segnala la Sicch che sul tema – al centro di un'interrogazione parlamentare – chiede un intervento al Governo.

A partire dal 2023 – ricordano i cardiochirurghi in una nota – è entrata in vigore la Decisione delegata (Ue) 2023/2383 della Commissione europea, che ha aggiornato l'allegato V della Direttiva 2005/36/Ce. Tale aggiornamento ha determinato una revisione dei criteri di equivalenza tra le specializzazioni mediche, incidendo direttamente sul titolo italiano di Specialista in cardiochirurgia'. Mentre fino al 2022 tale titolo era automaticamente riconosciuto in Francia come equivalente alla specializzazione in 'Chirurgie thoracique et cardiovasculaire', con l'aggiornamento normativo questa equivalenza è stata rimossa. Secondo la nuova tabella di corrispondenze, infatti, è ora considerata valida unicamente l'equivalenza tra la specializzazione italiana in 'Chirurgia toracica' e quella francese in 'Chirurgie thoracique et cardiovasculaire', escludendo di fatto i cardiochirurghi italiani dal riconoscimento automatico. "Questa decisione ha generato gravi difficoltà occupazionali e giuridiche per numerosi specialisti italiani già attivi in Francia, molti dei quali in attesa di contratti a tempo indeterminato o coinvolti in procedure di regolarizzazione. Alcuni rischiano persino di dover sospendere l'attività clinica, nonostante anni di servizio e integrazione nel sistema sanitario francese", denuncia la Sicch.

Il Consiglio direttivo della società scientifica esprime profonda preoccupazione. "Siamo di fronte a una situazione paradossale che penalizza professionisti altamente qualificati e già operativi da anni – dichiara Marco Pagliaro (Sicch Legal) – La nostra società è pronta a sostenere ogni iniziativa istituzionale utile per riportare al tavolo europeo il tema del riconoscimento equo e coerente delle specializzazioni mediche. E' fondamentale tutelare i nostri colleghi e garantire continuità assistenziale ai pazienti. Condividiamo pienamente l'interrogazione parlamentare promossa dall'onorevole Alessia Ambrosi al fine di chiarire le implicazioni della decisione europea e valutare percorsi correttivi".

I punti salienti dell'interrogazione parlamentare – spiega la Sicch – sottolineano la necessità di concedere ai cardiochirurghi italiani la possibilità di adeguarsi per mezzo di un percorso formativo in chirurgia toracica come avviene per i colleghi francesi e non seguendo un percorso riservato a professionisti extra Ue. Si sta anche valutando una possibile segnalazione al Comitato delle Regioni e alle Commissioni competenti del Parlamento europeo.

"In un'epoca in cui la mobilità dei professionisti sanitari è una risorsa chiave per l'Europa, il caso sollevato dai cardiochirurghi italiani in Francia rappresenta un campanello d'allarme – avvertono i cardiochirurghi – Il rischio è che una modifica normativa, apparentemente tecnica, possa trasformarsi in una barriera alla libera circolazione delle competenze, in contraddizione con i principi fondanti dell'Unione. La Società italiana di cardiochirurgia continuerà a monitorare attentamente gli sviluppi, con l'impegno di garantire tutela, rappresentanza e supporto legale ai colleghi coinvolti".