Federico Troletti, per tutti “Denver”, ieri non è tornato a casa. Erano le 15 passate da poco, martedì 22 aprile. Lui era in sella alla sua moto, sulla statale 42, all’altezza di Pian Camuno. Poi un camion, l’incidente avvenuto ha creato un impatto che non ha lasciato scampo.
Incidente moto contro camion: perde la vita l’agente che era anche un atleta
Lui, 48 anni, originario di Cividate Camuno ma legatissimo a Malegno, era conosciuto da tutti. Non solo per la divisa – quella della polizia stradale di Iseo prima, dell’ufficio passaporti di Darfo poi – ma per le sue imprese in acqua. Già, perché Federico non era solo un agente. Era un nuotatore estremo. Uno che sfidava i laghi come fossero vasche olimpioniche.
Nel 2011 aveva attraversato il Garda da Riva a Desenzano. Cinquantaquattro chilometri. In quindici ore. Due anni dopo, il bis: il lago Maggiore, ventuno ore di bracciate. Ininterrotte. Da solo. Lo chiamavano il “caimano della Valle Camonica”. E un motivo c’era.
Ieri, però, niente acqua. Solo asfalto. Secondo quanto ricostruito dagli ex colleghi della Stradale, Federico stava viaggiando verso Brescia. Il camion – forse non l’ha visto in tempo. O forse ha provato a frenare, ma era già tardi. La moto è finita contro il camion ha centrato il mezzo in pieno. Lui è stato sbalzato. Dieci metri. Forse di più. È morto sul colpo.
Federico “Denver” Troletti muore in un incidente moto contro camion: ferita anche una parente
Con lui viaggiava una donna, una parente. Anche lei in moto, anche lei coinvolta, ora è in ospedale, al Civile di Brescia. Codice rosso. Condizioni critiche, ma è viva.
Sull’altro mezzo c’erano tre operai, tutti illesi, solo l’autista è stato portato in ospedale per gli accertamenti. Protocollo.
E ora Malegno è un paese fermo, incredulo. Che si stringe attorno alla famiglia di un uomo che sembrava invincibile. Un poliziotto, sì. Ma anche un atleta, un simbolo.
Un tipo silenzioso, dicono. Ma che in acqua urlava con ogni bracciata, che lasciava dietro di sé onde, record e rispetto.
Ieri, invece, silenzio, solo sirene. Freni. Poi il rumore sordo di una notizia che nessuno avrebbe voluto sentire. Federico “Denver” Troletti non c’è più.
E il lago – oggi – sembra un po’ più grande. E un po’ più vuoto.