Tre ragazzi fondano Macai, supermercato digitale per la spesa online

Spesa online in pochi click, ampio catalogo e consegna veloce: questi sono i segreti di Macai, il primo supermercato digitale d'Italia.

Tre ragazzi italiani hanno creato il primo supermercato digitale in Italia: si tratta di Macai, il servizio che rivoluzionerà la spesa online.

I tre creatori, intercettando un bisogno legato all’emergenza coronavirus, hanno creato la risposta adatta a chi in questo periodo predilige fare la spesa online. In Italia il servizio di consegna dei supermercati non è efficiente, e Macai cerca di inserirsi in questa fetta di mercato.

Macai, spesa online nel supermercato digitale

I tre fondatori di Macai (Giovanni Cavallo, Lorenzo Lelli ed Edoardo Tribuzio) non sono estranei all’ambiente del food e del delivery.

Si erano già distinti, infatti, per MyMenu, app creata nel 2012 che permette di ordinare a domicilio da ristoranti di fascia medio-alta. Macai invece vuole inserirsi in un mercato tradizionale (quello dei supermercati), in una fetta però dove stentano ad andare avanti: la spesa online e la consegna a domicilio.

“Poco più di due settimane fa mi sono messo ad analizzare il mercato della spesa online e della sua consegna — racconta a Forbes Italia Giovanni Cavallo, — un settore diventato improvvisamente essenziale con la situazione legata al coronavirus, ma che al momento in Italia ha una penetrazione inferiore all’1%, anche se nei prossimi 7 anni si stima possa arrivare fino al 10%: per capirci un’opportunità da 18 miliardi di euro”.

Grazie all’esperienza pregressa con MyMenu e alla partnership con DAC (fornitore), Macai viene lanciato l’8 aprile. Il suo catalogo conta oltre 2000 prodotti e la consegna avviene entro 24-48 ore. Gli elementi del successo sono: massima semplificazione per ordinare in meno click possibili e la garanzia della consegna contactless dal lunedì al sabato in 24 ore se l’ordine è effettuato entro le 12. Al momento Macai è in grado di evadere 5000 ordini al giorno ed è attiva in tutta la provincia di Milano e Torino, le due province dove la richiesta è più alta.