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Scontri Thailandia-Cambogia, oltre 130mila civili evacuati

Bangkok, 25 lug. (askanews) – Immagini di operazioni con droni e mezzi militari alle frontiere fra Thailandia e Cambogia e di persone che si rifugiano in scuole e palestre. Gli scontri che vanno avanti da due giorni potrebbero ampliarsi in una guerra vera e propria, ha dichiarato il premier ad interim, Phumtham Wechayachai, precisando che al momento “la situazione rimane però limitata a scontri isolati”.

Più di 130.000 civili sono stati evacuati dalle province confinanti con la Cambogia dall’inizio degli scontri, mentre entrambi i paesi continuano ad attaccarsi.

Secondo fonti del Ministero degli Interni thailandese i conflitti a fuoco sono in atto in dodici zone diverse alla frontiera fra i due paesi.

Il contrammiraglio Surasant Kongsiri, portavoce del Centro per la sicurezza thailandese, ha riportato il bilancio delle vittime.

Almeno 15 i morti e 46 i feriti negli scontri con le forze

armate cambogiane. Secondo Kongsiri le forze cambogiane continuano a utilizzare armi a lungo raggio nel conflitto e ha annunciato un deterioramento delle relazioni diplomatiche tra i paesi.

Thailandia e Cambogia si sono accusate reciprocamente di aver dato inizio ai nuovi scontri su antiche dispute mai risolte, in particolare alcuni templi di epoca khmer su aree rivendicate da entrambi. Il confine, lungo oltre 800 chilometri, resta in larga parte mal delimitato, soprattutto nelle zone montuose e di foreste che separano diverse province. Tensioni che si sono riaccese dopo lo scoppio di una mina antiuomo nella

zona contesa, che ha gravemente ferito un soldato thailandese.