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Settimana sociale cattolici, don Bignami: ora nuova sostenibilità

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Città del Vaticano, 30 set. (askanews) - Bisogna superare "un modello di economia, ma anche ad un modello di relazioni sociali, che ha escluso, non è stato capace di offrire opportunità o che ha inquinato, che ha sprecato, che ha schiacciato dei territori attorno a grandi problematiche finendo...

Città del Vaticano, 30 set. (askanews) – Bisogna superare “un modello di economia, ma anche ad un modello di relazioni sociali, che ha escluso, non è stato capace di offrire opportunità o che ha inquinato, che ha sprecato, che ha schiacciato dei territori attorno a grandi problematiche finendo poi col far pagare tutto questo alla gente normale attraverso malattie”.

Lo afferma don Bruno Bignami, direttore dell Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, in una video-intervista che fa parte di una serie che askanews ha realizzato in vista della 49esima Settimana sociale dei cattolici italiani, intitolata “Il pianeta che speriamo”, che si svolgerà a Taranto dal 21 al 24 ottobre prossimi. Ambiente, lavoro, futuro, tutto è connesso, sottolinea la Conferenza episcopale italiana. Don Bignami ha scelto per noi una parola-chiave, sostenibilità.

“La parola che forse riassume più di tutti il cammino che possiamo fare è sostenibilità – dice don Bignami -, cioè renderci conto che un cambio di passo, come è definita la transizione ecologica, oggi nel nostro paese ha bisogno di fare i conti con quel livello fondamentale di sostenibilità che significa salvaguardia delle relazioni. Le relazioni che ci costituiscono, che sono quelle con gli altri, con la natura, e per un credente con Dio, sono le relazioni che ci mettono in gioco e chiedono di ripensare alcuni modelli che in passato non hanno salvaguardato queste relazioni. Penso ad un modello di economia, ma anche ad un modello di relazioni sociali, che ha escluso, non è stato capace di offrire opportunità o che ha inquinato, che ha sprecato, che ha schiacciato dei territori attorno a grandi problematiche finendo poi col far pagare tutto questo alla gente normale attraverso malattie. La parola è sostenibilità, il verbo che vorrei dire è camminare. Oggi dovremmo imparare a camminare, camminare insieme: nessuno ha le soluzioni in tasca nessuno è più bravo degli altri, ma se si cammina insieme si impara a stimarsi maggiormente e uscire da alcune forme di isolamento che sono drammatiche. Penso Al fatto che spesso questi temi, il tema del lavoro, il tema dell ambiente, il tema della salute li abbiamo trattati in maniera isolata. Camminare insieme significa anche saper ascoltare le esigenze e i drammi degli altri e insieme progettare un futuro differente”.