Le parole del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sulle Ong impegnate nel soccorso dei migranti in mare hanno immediatamente riacceso il dibattito politico e mediatico. Le reazioni non si sono fatte attendere.
Mediterranea: la nave umanitaria fermata dopo il soccorso, Ong denuncia prassi disumana del Viminale
La nave dell’organizzazione italiana Mediterranea Saving Humans è stata sottoposta a un fermo amministrativo disposto congiuntamente da polizia, Guardia di Finanza e Guardia Costiera.
L’imbarcazione aveva salvato dieci persone, tra i 14 e i 20 anni, gettate in mare da un gommone delle milizie libiche a circa 30 miglia dalla costa di Tripoli, in acque internazionali, tra la notte di mercoledì e giovedì 21 agosto. I naufraghi, trovati in condizioni critiche, erano stati recuperati dal team di soccorso tra le onde.
Secondo il Ministero dell’Interno, la nave avrebbe dovuto dirigersi verso Genova, distante 690 miglia dal punto di salvataggio, pur essendo già vicina al primo porto siciliano utile. Questa decisione, giudicata illogica dal capomissione Beppe Caccia e dal comandante Paval Botica, è stata disattesa: la Mediterranea ha deciso di attraccare immediatamente a Trapani nella serata di sabato 23 agosto, salvaguardando così la salute dei naufraghi.
Caccia ha spiegato a Fanpage che la priorità era mettere in salvo i migranti, denunciando come la prassi del Viminale di assegnare porti lontani dai luoghi di soccorso rappresenti un comportamento crudele e privo di fondamento legale, destinato solo a prolungare le sofferenze dei naufraghi. Nonostante certificati medici e segnalazioni al CIRM avessero evidenziato la necessità di uno sbarco immediato, il Ministero dell’Interno ha mantenuto la posizione su Genova. L’ONG ha scelto di assumersi la responsabilità di agire secondo necessità, convinta della correttezza della decisione.
Soccorso ai migranti, l’annuncio del ministro Piantedosi sulle Ong scatena polemiche
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha scelto i social per sottolineare che è lo Stato a contrastare i trafficanti di esseri umani e a coordinare i soccorsi in mare, e non le organizzazioni non governative. Su X e Instagram, il responsabile del Viminale ha pubblicato la foto della nuova nave di un’ONG italiana fermata a Trapani dopo la prima missione, accompagnata dal notiziario del fermo, ribadendo la gestione statale delle operazioni di salvataggio.
La scelta di Piantedosi arriva mentre l’Unione Europea richiede chiarimenti alla Libia sugli oltre venti minuti di spari contro la Ocean Viking, approdata ieri ad Augusta, e mentre si registra un’ondata di solidarietà verso le missioni nel Mediterraneo.
La presa di posizione del ministro ha suscitato dure critiche politiche, Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, ha commentato così:
“Il Ministro Piantedosi ci vuole davvero tanta faccia tosta a scrivere (o far scrivere) che è lo Stato a contrastare i trafficanti di esseri umani e a gestire i soccorsi in mare e non solo, dopo aver liberato con tutti gli onori un trafficante come Almasri o assistere inerti a banditi libici, foraggiati dal suo governo, che sparano sulle navi di soccorso. Ci vuole davvero faccia tosta a scrivere queste cose dopo la strage di Cutro e i morti quotidiani che avvengono nel Mediterraneo in assenza di soccorsi istituzionali. Volete gestire i soccorsi? Volete contrastare i trafficanti di esseri umani? Fatelo una buona volta“.
È lo Stato che contrasta i trafficanti di esseri umani e gestisce e coordina i soccorsi in mare. Non le ONG. pic.twitter.com/XY63ss2HAi
— Matteo Piantedosi (@Piantedosim) August 26, 2025