Si è alzato un nuovo, inquietante velo sulla strage di Altavilla durante l’ultima udienza del processo che vede imputato Giovanni Barreca, accusato con i due fanatici religiosi, dell’omicidio della moglie e dei due figli. A scuotere l’aula, questa volta, è stata la testimonianza della figlia sopravvissuta, che ha deciso di rompere il silenzio e raccontare la verità di quei tragici momenti.
Strage Altavilla, il ruolo della figlia di Giovanni Barreca nella vicenda
Resta ancora da chiarire il ruolo della giovane nella strage: se vittima manipolata o parte attiva di un piano folle e criminale.
“Non si è riusciti a capire se la ragazza ha avuto un ruolo attivo o marginale nella strage di Altavilla. È apparsa molto provata e confusa rispetto alle dichiarazioni che aveva reso a febbraio 2024 e a marzo”, ha dichiarato il legale di Barreca.
Nel corso dell’esame reso in aula, la giovane ha dichiarato di aver eseguito quanto le veniva ordinato dagli altri, in preda a un delirio mistico e alla convinzione di dover purificare la villetta dagli spiriti maligni. Secondo quanto riferito dall’avvocato Giovanni Barracato, la ragazza ha parlato anche dei fratelli e delle torture che avrebbero subito, precisando però che in alcuni momenti sarebbe stata bendata dalla coppia.
Massimo Carandente e Giovanni Barreca sono rimasti in silenzio per tutta la durata dell’interrogatorio, evitando ogni contatto visivo con la giovane. Sabrina Fina, invece, dopo la deposizione della ragazza e l’esame dei genitori di Antonella Salamone, ha dichiarato di non aver avuto alcun coinvolgimento negli omicidi.
Strage Altavilla, al processo la confessione choc della figlia di Giovanni Barreca
“Eravamo tutti sulla collina quando abbiamo bruciato il corpo di mia mamma. Io dopo un po’ sono scesa ma non riuscivo a scappare, ero senza forze”.
Una frase agghiacciante, pronunciata con voce rotta dalla figlia di Giovanni Barreca durante la sua deposizione in aula. Un racconto lucido e confuso al tempo stesso, che ha gettato nuova luce sulla strage di Altavilla Milicia, consumata nel febbraio 2023 nel Palermitano.
Tre vittime – Antonella Salamone, madre della ragazza, e i fratelli Emanuele e Kevin – uccise nel corso di un delirante rito di “purificazione” guidato, secondo l’accusa, da Barreca e da una coppia di fanatici religiosi, Sabrina Fina e Massimo Carandente.