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Strage di Paupisi, Antonia Ocone esce dalla terapia intensiva: inizia il lungo percorso di recupero

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Antonia Ocone, unica sopravvissuta alla strage di Paupisi, inizia il complesso percorso di recupero a seguito dell’aggressione subita dal padre.

La vicenda di Antonia Ocone, giovane sopravvissuta alla strage familiare di Paupisi, rappresenta una drammatica testimonianza delle conseguenze della violenza domestica e della resilienza umana di fronte a eventi traumatici estremi. Colpita brutalmente dal padre durante l’aggressione che ha provocato la morte della madre e del fratello, la ragazza sta affrontando un lungo e difficile percorso di cura tra terapie intensive e riabilitazione neurologica.

Strage di Paupisi: il dramma della famiglia Ocone

La strage di Paupisi, avvenuta il 30 settembre 2025, ha sconvolto l’intera comunità locale. Il 58enne Salvatore Ocone ha ucciso la moglie, Elisa Polcino, di 49 anni, e il figlio quindicenne, Cosimo Ocone, colpendoli con una pietra, prima di tentare di allontanarsi con la figlia Antonia, gravemente ferita al capo. L’uomo è stato fermato dai carabinieri dopo la fuga, mentre la ragazza è stata immediatamente trasportata in ospedale in condizioni critiche.

Antonia, unica superstite dell’aggressione, rappresenta oggi il simbolo della resilienza di fronte a un evento così drammatico.

Strage di Paupisi, dalla terapia intensiva alla speranza: Antonia Ocone respira da sola

Antonia Ocone, la giovane di 16 anni sopravvissuta alla strage familiare di Paupisi dello scorso 30 settembre, è stata trasferita nelle scorse ore dall’unità di Terapia Intensiva del Neuromed di Pozzilli al reparto di Neuroriabilitazione della stessa struttura, come riportato dal bollettino della clinica.

La ragazza, gravemente colpita al capo dal padre durante l’aggressione che ha provocato la morte della madre e del fratello minore, si è risvegliata dal coma ed è ora sveglia e, a tratti, collaborativa, riuscendo a seguire ordini semplici in modo intermittente.

Secondo la comunicazione ufficiale della clinica, come riportato dal dottor Carmine D’Avanzo a Quotidiano Molise, Antonia presenta un deficit motorio all’emisoma destro che coinvolge sia il braccio sia la gamba, insieme a un disturbo del linguaggio di tipo afasico e a una modesta difficoltà nella deglutizione.

La respirazione è spontanea grazie a una cannula tracheale, i parametri cardiocircolatori risultano nella norma e la paziente non ha febbre. Entro circa due settimane, se non si verificheranno complicazioni, è previsto un intervento neurochirurgico per la ricostruzione della calotta cranica, danneggiata dal trauma subito.

La situazione di Antonia, pur delicata, rappresenta un passo avanti significativo nel suo percorso di cura. I medici sottolineano come, nonostante le difficoltà derivanti dai traumi subiti, la ragazza stia mostrando progressi concreti nella capacità di interagire con l’ambiente circostante e nel controllo delle funzioni essenziali, offrendo speranza sul futuro della riabilitazione.