Taiwan segnala un massiccio dispiegamento militare cinese attorno all’isola: 89 aerei e 28 navi tra navi da guerra e della guardia costiera. Le esercitazioni, con munizioni reali, simulano il blocco dei porti e degli snodi strategici, e Taipei parla di “intimidazione militare“, disponendo forze adeguate a difesa della sovranità e della democrazia.
Intensificazione delle tensioni militari tra Cina e Taiwan
Le esercitazioni cinesi arrivano in un contesto di crescenti tensioni regionali. Gli analisti militari evidenziano che queste simulazioni riproducono scenari di guerra reali, come un possibile blocco aereo e navale per isolare Taiwan e ostacolare soccorsi esterni. L’operazione segue due eventi significativi: una vendita di armi statunitense a Taipei da 11,1 miliardi di dollari, definita dalla Cina come una minaccia alla propria sovranità, e le dichiarazioni della prima ministra giapponese Sanae Takaichi, secondo cui un’eventuale invasione cinese di Taiwan costituirebbe una “minaccia esistenziale” per il Giappone.
Allo stesso tempo, esperti osservano che la missione potrebbe avere motivazioni interne: il nuovo comandante del Comando orientale, recentemente nominato dal presidente Xi Jinping, potrebbe essere sottoposto a un primo test di leadership. Come in altre occasioni, la Cina accompagna le esercitazioni con una campagna di propaganda volta a impressionare l’opinione pubblica.
Taiwan, massiccio dispiegamento militare cinese attorno all’Isola: “È un’intimidazione”
Nelle ultime ore, Taiwan ha rilevato un massiccio dispiegamento di forze militari cinesi vicino alle proprie coste: 89 aerei e 28 navi da guerra e della guardia costiera, segnando il numero più alto di velivoli avvistati in un solo giorno dal 15 ottobre 2024. Il ministero della Difesa di Taipei ha definito queste manovre come “provocazioni irrazionali” e ha sottolineato che le autorità taiwanesi hanno attivato un centro di risposta e dispiegato forze adeguate per “proteggere la libertà e la democrazia” e salvaguardare la sovranità nazionale.
Le esercitazioni, chiamate “Missione giustizia 2025”, prevedono l’impiego di cacciatorpediniere, fregate, caccia, bombardieri e droni, con colpi a fuoco reale su obiettivi marittimi a nord e a sud-ovest dell’isola. Secondo il Comando orientale dell’Esercito popolare di liberazione, queste operazioni sono “un severo monito contro le forze separatiste per l’indipendenza di Taiwan” e mirano anche alla deterrenza contro “forze esterne” che sostengono l’isola.