La criminologa Roberta Bruzzone ha espresso un forte giudizio sulla scomparsa di Tatiana Tramacere, sottolineando la necessità di distinguere tra vere emergenze e situazioni prive di reale pericolo.
Il ritrovamento di Tatiana Tramacere: un’operazione meticolosa
Le operazioni di ricerca che hanno portato al ritrovamento di Tatiana Tramacere, la 27enne scomparsa in Salento il 24 novembre, sono state il frutto di un impegno continuo e coordinato.
Secondo il comandante della Legione carabinieri Puglia, generale Iacopo Mannucci Benincasa, si è trattato di “un lavoro incessante, condotto con metodo, professionalità e sensibilità“, che ha combinato analisi dei dati, sopralluoghi, tracce tecnologiche e verifiche investigative.
Decine di carabinieri di Brindisi e Lecce hanno partecipato alle ricerche per 11 giorni, supportati dal Nucleo Investigativo e dal contributo tecnico-scientifico dei Ris di Roma, in quello che il generale ha definito “uno sforzo collettivo che ha permesso di ricostruire passo dopo passo gli ultimi movimenti della giovane“. L’operazione si è conclusa con un risultato tanto atteso quanto incerto fino all’ultimo, dimostrando l’efficacia di un imponente dispiegamento di forze.
Tatiana Tramacere, Roberta Bruzzone: “Se confermato allontanamento volontario paghi lei le ricerche”
Nonostante il lieto fine, la vicenda ha sollevato dibattiti sulla gestione dell’emergenza. La criminologa e psicologa Roberta Bruzzone ha sottolineato sui social che “le emergenze vere meritano mezzi e rispetto. Le emergenze inventate, no“, ribadendo che se Tatiana si fosse allontanata volontariamente, “questa storia deve diventare un precedente chiaro, limpido e inequivocabile“. Per gli inquirenti, infatti, si è trattato di un allontanamento volontario senza reali rischi, e l’inchiesta per istigazione al suicidio è destinata all’archiviazione.
Bruzzone ha aggiunto: “È doveroso che i costi delle ricerche e dei procedimenti penali avviati vengano posti a carico della diretta interessata. Non si può giocare con le istituzioni, con le risorse pubbliche, con la paura delle famiglie e con l’attenzione di chi ogni giorno rischia la vita per salvare quella degli altri“.
Anche il professor Pierpaolo Dell’Anno, docente di Procedura penale all’Università di Roma Tor Vergata, ha chiarito che difficilmente Tramacere potrà avere responsabilità penali, dato che il reato di procurato allarme richiede una «condotta attiva» che la ragazza non ha mai messo in atto. La giovane, infatti, era stata accolta dall’amico Dragos Ioan Gheormescu che ha spiegato: è stata lei stessa a chiedere un rifugio temporaneo per “isolarsi un po’ dal mondo“, versione che sarebbe stata confermata anche dalla stessa Tatiana.