Era uscito per godersi una giornata d’estate con gli amici, ma non ha mai fatto ritorno. Un malore improvviso mentre nuotava nel Lago d’Orta è stato fatale per un giovane di soli 18 anni. La comunità è sotto shock, mentre emergono i primi dettagli sulla vita del ragazzo e il dolore dei suoi cari.
Tragedia nel lago d’Orta, malore in acqua: muore un ragazzo di 18 anni
Una tranquilla giornata estiva si è trasformata in tragedia sulle sponde del Lago d’Orta, nel territorio di Pettenasco, piccolo centro in provincia di Novara. Un giovane di 18 anni, di origine nigeriana e residente nella città piemontese, ha perso la vita dopo essere stato colpito da un malore improvviso mentre si trovava in acqua. Il ragazzo si era immerso per una nuotata, ma poco dopo ha manifestato segni di difficoltà, attirando l’attenzione dei presenti.
Immediato l’intervento di alcuni bagnanti, che hanno allertato i soccorsi. Sul posto è giunto l’elisoccorso del 118, con i sanitari calati tramite verricello direttamente sulla riva. Nonostante le tempestive manovre di rianimazione, per il ragazzo non c’è stato nulla da fare: il decesso è stato dichiarato sul luogo dell’incidente, avvenuto intorno alle ore 18 di ieri.
La salma è stata affidata alle autorità per ulteriori accertamenti medico-legali, che dovranno stabilire con precisione la causa del decesso, forse legata a un problema cardiaco o a un colpo di calore.
Dolore a Novara: il ricordo del giovane e i rischi del lago d’Orta
Il ragazzo deceduto era ben conosciuto a Novara, dove viveva con la famiglia e frequentava le scuole del territorio. Integrato nella comunità locale e attivo in ambito scolastico e sportivo, la sua morte ha generato un’ondata di dolore tra amici, compagni e docenti.
Negli ultimi anni, il Lago d’Orta, in particolare la zona di Pettenasco, è stato spesso teatro di incidenti in acqua, legati a malori improvvisi o alla sottovalutazione dei rischi. Correnti fredde, assenza di vigilanza costante e l’affollamento estivo aumentano il pericolo. Già nel 2023 il Comune aveva avviato campagne di sensibilizzazione e, lo scorso giugno, chiuso la spiaggia di Bagnera nelle ore notturne per motivi di sicurezza. Ma episodi come quello di ieri dimostrano come, purtroppo, la prevenzione non sia sempre sufficiente.