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Tre sospetti arrestati per la rapina all'imprenditore Gallizioli: i dettagli dell'operazione

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I Carabinieri hanno identificato e catturato i responsabili della rapina in villa ai danni dell'imprenditore Gallizioli, recuperando con successo i beni rubati.

Un episodio inquietante ha scosso la tranquillità di Trento, dove il 8 ottobre scorso si è verificata una rapina audace nella villa di Eugenio Gallizioli, un noto imprenditore del settore tessile. I malviventi hanno sequestrato l’uomo, 72enne, per oltre quattro ore, infliggendogli minacce con armi e costringendolo a rivelare la presenza di denaro e oggetti di valore nella sua abitazione.

Le indagini avviate dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Trento hanno portato, il 1° novembre, all’arresto di tre soggetti sospettati di essere i responsabili di questo crimine. I militari, grazie a un’attenta analisi delle registrazioni di videosorveglianza e delle telecamere private, sono riusciti a ricostruire il percorso dei fuggitivi e a rintracciarli in diverse località.

La dinamica della rapina

Durante la notte in cui è avvenuta la rapina, i banditi hanno fatto irruzione nella villa di Gallizioli mentre egli dormiva. Dopo averlo immobilizzato e minacciato con una pistola e successivamente con un coltello, hanno costretto l’imprenditore a rivelare dove si trovassero i suoi beni più preziosi. La refurtiva, che includeva oltre 300.000 euro in contante e vari gioielli, è stata portata via con grande rapidità.

Le indagini dei carabinieri

Le forze dell’ordine hanno avviato una complessa operazione investigativa che ha incluso il monitoraggio delle telecamere di sicurezza e l’analisi delle targhe auto nella zona. Attraverso questi mezzi, sono riusciti a identificare il veicolo utilizzato dai malviventi per allontanarsi dal luogo della rapina. Questo veicolo era stato abbandonato poco dopo l’azione criminale, in un parcheggio vicino al Dipartimento di Ingegneria di Povo.

Arresti e ulteriori sviluppi

Dopo aver localizzato l’auto dei rapinatori, i carabinieri hanno seguito i sospetti fino a un appartamento situato in via Felice e Gregorio Fontana, dove i tre avevano trovato rifugio. Grazie a un’operazione coordinata, sono stati arrestati in diverse località: uno in un albergo sul Garda veronese, un altro nell’abitazione della compagna in provincia di Milano e l’ultimo nella sua casa a Trento.

Il ruolo del cantiere

Un elemento interessante emerso dalle indagini è che uno degli arrestati lavorava in un cantiere vicino alla residenza di Gallizioli. Proprio quella notte, i rapinatori avevano anche rubato una smerigliatrice dal cantiere, strumento che hanno utilizzato per aprire la cassaforte dell’imprenditore. Questo dettaglio ha suggerito ai carabinieri che l’azione non fosse stata improvvisata, ma pianificata con attenzione.

Un quarto membro della banda è risultato non arrestato, ma denunciato a piede libero, poiché al momento non ci sono elementi sufficienti a carico suo. Tuttavia, il lavoro delle forze dell’ordine continua, con l’obiettivo di ricostruire l’intera rete criminale e prevenire futuri crimini simili.

La rapina in villa di Gallizioli ha messo in luce non solo la vulnerabilità delle abitazioni private, ma ha anche sollevato interrogativi sulla sicurezza nella società. Le indagini in corso potrebbero rivelare ulteriori dettagli su come si muovono i gruppi criminali e su quali strategie adottare per proteggere meglio i cittadini.