Internamente alla Lega gli animi si stanno scaldando dopo il grande risultato ottenuto in Veneto, storica roccaforte del partito lombardo, proprio in questa occasione si sono sollevate voci che vogliono un cambio al vertice facendo “cadere” il leader Matteo Salvini. Il candidato ideale è un altro grande del partito che vorrebbe avviare un nuovo percorso politico.
Iniziativa partita dalla sezione di Brescia
L’idea di un cambio al vertice del Carroccio è partita dalla sezione bresciana che a seguito di un ottimo approccio verso l’ex governatore veneto, durante le regionali, lo avrebbe decretato come “referente per il nord”.
Zaia dopo aver terminato i due mandati alla guida della regione Veneto è ancora all’interno del partito della Lega e starebbe cercando di ottenere una posizione di rilievo.
Questa candidatura farebbe proprio al caso suo, difatti quella che era solo un’idea sta assumendo sempre più credibilità, tanto da far indurre il partito a stabilire un convocato direttivo pre-natalizio.
A rischio la leadership di Salvini
L’appeal e la conoscenza di Zaia del partito leghista hanno portato sul campo l’idea di un coordinamento unitario delle regioni del nord, questo comprende Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, regioni dove la Lega è il riferimento politico.
Difatti la sua scelta darebbe il via ad una divisione interna – come riportato da TheSocialPost.it sulla base del modello bavarese – due partiti divisi a livello territoriale ma uniti per le elezioni nazionali ed europee.
Lo stesso Zaia aveva recentemente ammesso quanto la sua permanenza all’interno della Lega fosse stata legata ad un cambiamento interno al partito.
Il convocato direttivo punta a chiarire la situazione, al momento molto tesa, la leadership di Salvini potrebbe vacillare se le garanzie dell’idea partorita dalla sezione bresciana dovessero essere davvero convincenti.
Sarà lecito aspettarsi nei prossimi giorni un confronto serrato perché in ballo non vi è solo il potere ma anche un’evoluzione spirituale del Carroccio.