Roma, 15 ott. (Adnkronos Salute) – L’arrivo dell’autunno riaccende l’attenzione sulle infezioni delle vie aeree. Rimane ancora sottovalutato, tra gli adulti, il ruolo del virus respiratorio sinciziale (Rsv) una delle principali cause di ospedalizzazione non solo per i neonati, ma anche tra gli anziani over 65 e i soggetti fragili, dove il rischio di mortalità è più elevata.
Sull’urgenza di una strategia nazionale che includa la vaccinazione anti-Rsv nei programmi di prevenzione per la popolazione adulta, al pari di quanto avviene già per influenza e pneumococco è stato organizzato, ieri a Roma, un incontro con la stampa dal titolo ‘Il valore della vaccinazione per la protezione dei più fragili: un impegno condiviso per contrastare il virus respiratorio sinciziale’, organizzato su iniziativa dell’onorevole Simona Loizzo presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati in collaborazione con l’Associazione nazionale pazienti Respiriamo insieme e specialisti di diverse discipline.
Se in pediatria il tema ha raggiunto la sensibilità delle istituzioni – con tutte le Regioni che si sono attivate per l’introduzione dell’anticorpo monoclonale anti-Rsv – informa una nota, la popolazione adulta resta invece completamente scoperta. Eppure, gli studi dimostrano che il rischio di mortalità è 6 volte maggiore negli over 65 rispetto ai bambini sotto l’anno di età. Inoltre, un recente lavoro europeo stima per l’Italia oltre 50mila ospedalizzazioni l’anno a causa di Rsv in chi ha più di 60 anni – il doppio rispetto alle stime precedenti – sottolineando una severità della malattia paragonabile, se non superiore, a influenza e Covid-19.
"Il virus respiratorio sinciziale sull’anziano ha un impatto importante, peraltro anche sottostimato a causa del fatto che ,nella maggior parte dei casi di infezione respiratoria, questo virus non viene ricercato – sottolinea Claudio Pedone, membro Sigg, Società italiana di geriatria e gerontologia – La gran parte delle persone anziane ha dei fattori di rischio (patologie cardio-respiratorie, diabete mellito, eccetera) che moltiplicano il rischio di ospedalizzazione e mortalità. Inoltre, le infezioni severe, soprattutto se necessitano di ospedalizzazione, causano molto frequentemente un peggioramento dello stato funzionale e possono portare ad una perdita dell’autosufficienza, con ovvie ricadute non solo sullo stato di salute individuale, ma anche sociali ed economiche".
Nonostante le rassicurazioni del ministero lo scorso luglio – evidenziano gli esperti – la vaccinazione anti-Rsv per soggetti adulti fragili non è ancora stata inclusa nei calendari vaccinali. Un’assenza che contrasta con la situazione degli altri Paesi europei come Germania, Francia, Spagna, Regno Unito che hanno già introdotto programmi di immunizzazione o rimborsi dedicati per gli adulti sopra i 60 anni. Intanto, i dati italiani confermano l’impatto del virus: in due stagioni di osservazione su pazienti over 50 seguiti dai Medici di medicina generale, la prevalenza di Rsv ha raggiunto picchi del 18,9% in un solo mese, con il 50% dei pazienti trattati con antibiotici, un elemento critico anche in ottica di contrasto all’antibiotico-resistenza (Amr).
"Il virus respiratorio sinciziale è uno dei principali responsabili delle infezioni respiratorie che vediamo nei pazienti anziani e fragili – sottolinea Alessandro Rossi, presidente Simg, Società italiana di medicina generale – I vaccini disponibili sono sicuri ed efficaci, tanto da essere stati già adottati in molti Paesi. Chiediamo che possano essere utilizzati anche in Italia in associazione agli altri vaccini stagionali. Il contatto con il medico di famiglia è fondamentale per motivare il paziente alla vaccinazione – aggiunge – prevenire un’infezione che in questi soggetti può avere esiti severi è un dovere di sanità pubblica. Naturalmente, ciò è possibile solo se la vaccinazione è resa disponibile dal Servizio sanitario nazionale. La Simg, infatti, insieme ad altre società scientifiche, ha inviato al Ministero della Salute una forte raccomandazione per l’inserimento della vaccinazione anti-Rsv negli adulti nei programmi di prevenzione pubblica e nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale".
Le nuove evidenze in real world presentate all’Escmid 2025, il Congresso della società europea di microbiologia clinica e malattie infettive, confermano che la vaccinazione contro l’Rsv riduce dell’82,3% le ospedalizzazioni per infezioni delle basse vie respiratorie da Rsv in over 60. La vaccinazione è inoltre raccomandata anche per le donne in gravidanza, al fine di proteggere il nascituro nei primi mesi di vita, quando questa infezione può avere conseguenze gravi. Questa indicazione amplia ulteriormente la portata preventiva della vaccinazione, estendendone i benefici a due generazioni.
"Le nuove evidenze scientifiche confermano che il virus respiratorio sinciziale non è un problema confinato all’età pediatrica, ma una minaccia crescente per gli anziani e i pazienti fragili – rimarca Claudio Mastroianni, Past President Simit, Società italiana di malattie infettive e tropicali – Disporre di una vaccinazione sicura ed efficace che protegge l’80% dei soggetti vaccinati ci consente di prevenire un numero significativo di infezioni gravi, ricoveri e decessi. L’inserimento della vaccinazione anti-Rsv nei Lea e nel Pnpv rappresenterebbe un passo essenziale per colmare un vuoto di protezione che non possiamo più ignorare. È fondamentale – precisa – che il ministero, la comunità scientifica e le associazioni di pazienti continuino a lavorare insieme per garantire un accesso equo e tempestivo alla vaccinazione su tutto il territorio nazionale".
"Serve un’alleanza concreta per proteggere i più fragili da un virus che ha conseguenze profonde non solo per i pazienti, ma anche per le famiglie e per l’intero sistema di cura – afferma Simona Barbaglia, presidente dell’Associazione Respiriamo insieme – Come associazione di pazienti, chiediamo che la protezione contro il virus respiratorio sinciziale diventi una priorità di salute pubblica: oggi non possiamo più permetterci che chi convive con patologie croniche o fragilità respiratorie resti senza difese. Per questo, con la nostra campagna di sensibilizzazione e informazione ‘Non è così come sembra’ – avviata nel 2024 e rinnovata quest’anno – vogliamo costruire una rete tra cittadini, clinici e istituzioni per promuovere consapevolezza, prevenzione e accesso alla vaccinazione anti-Rsv".
Conclude, l’onorevole Loizzo, membro XII Commissione, Affari sociali della Camera: "La tutela dei pazienti fragili deve essere una priorità di sanità pubblica e il virus respiratorio sinciziale rappresenta oggi una minaccia ancora troppo sottovalutata – ha sottolineato l- Nei mesi scorsi abbiamo sollecitato il Ministro della Salute a prevedere la vaccinazione contro il RSV per le categorie più a rischio – anziani, oncologici, diabetici e pazienti con patologie respiratorie – all’interno della campagna vaccinale autunnale. Oggi rinnoviamo questo appello con ancora maggiore forza: abbiamo a disposizione una vaccinazione efficace e sicura, riconosciuta a livello europeo, e dobbiamo renderla accessibile anche in Italia. È il momento di trasformare la consapevolezza in decisioni concrete".