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Vaccini: Petruzzelli (Lampada di Aladino): "Siano parte del percorso di cura oncologica"

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Roma, 22 mag. (Adnkronos Salute) - “La vaccinazione deve diventare anche culturalmente un nodo che fa parte del percorso di cura del paziente. La nostra associazione è da sempre molto attenta a questi temi”. Ha fatto una “survey del 2021, sulla vaccinazione anti-Covid”...

Roma, 22 mag. (Adnkronos Salute) – “La vaccinazione deve diventare anche culturalmente un nodo che fa parte del percorso di cura del paziente. La nostra associazione è da sempre molto attenta a questi temi”. Ha fatto una “survey del 2021, sulla vaccinazione anti-Covid” e, recentemente, una “sull’anti- Herpes Zoster”. L’indagine presentata oggi ha “dati contrastanti”. Per esempio, “solo il 26% dei pazienti con cancro conoscono quella per lo Zoster. Nella nostra indagine la percentuale era del 57%. Forse, in questo momento, c’è un calo di attenzione, ma è un dato su cui riflettere. L'altro dato che mi ha un po' allarmato è che il medico non l'ha raccomandata al 68% dei pazienti. In tutte le altre survey che avevamo fatto precedentemente, invece, risultava centrale il consiglio dell'oncologo”. Così Davide Petruzzelli, vice-presidente Fondazione Associazione italiana oncologia medica (Aiom) e presidente La Lampada di Aladino Ets, commenta i risultati del sondaggio su ‘Le vaccinazioni nel paziente oncologico’ della Fondazione Aiom, presentati questa mattina in un incontro online con i giornalisti organizzato con il sostegno non condizionato di Gsk.

“Questo 68% in cui il medico non ha raccomandato il vaccino, un pochino sgomenta – osserva Petruzzelli – ma forse c'è una grande fetta di medici di medicina generale e, non sempre, la medicina di base è proattiva su questi argomenti”, tende a inviare “all’oncologo”, che però “non hanno il tempo per il counseling: la metà del lavoro consiste in atti burocratici e amministrativi e non riesce più a fare il medico”.

“È evidente che i pazienti, proprio per il rapporto di fiducia che hanno con l’oncologo – sottolinea Petruzzelli – vorrebbero e preferirebbero essere vaccinati addirittura nella struttura ospedaliera dove sono curati, meglio ancora nel reparto di oncologia medica”. Servirebbe una “call to action passando attraverso le associazioni che, su questo tema, informano”, secondo la survey di Aiom, “solo il 7% dei pazienti”. Si potrebbe parlare del “valore della vaccinazione” utilizzando anche il web, visto che “quasi il 20% si informa su siti online”. A tale proposito, nel corso dell’evento si è ricordato che Fondazione Aiom ha realizzato un portale web dedicato (vaccininelpazienteoncologico.it) proprio per dare fonti certificate. A questa iniziativa si sommano i webinar rivolti ai pazienti e caregiver e molte attività sui social media.