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La variante Delta (responsabile di numerosi focolai anche in Italia) è la grande incognita nella lotta contro il coronavirus: preoccupa infatti la diffusione di questa mutazione non solo in Europa ma anche in Italia.
“Bisogna essere prudenti, ma non dobbiamo trasformare la prudenza in paura. Guardando i dati degli altri Paesi, osserviamo che la variante Delta è molto meno aggressiva e raramente provoca delle ospedalizzazioni”. Così il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha detto la sua sulla variante che da tempo ormai spaventa l’Europa.
Variante Delta, Costa: “Non trasformare prudenza in paura”
“Dobbiamo proseguire la campagna vaccinale nella consapevolezza che il vaccino è la via d’uscita da questa pandemia e i dati dimostrano che è efficace anche contro la variante Delta, quindi ci permette di guardare al futuro con ottimismo, con la speranza di proseguire in questo percorso di ritorno alla normalità -ha continuato il sottosegretario-.
Dobbiamo convincere i cittadini che sono scettici sul vaccino. Bisogna poi incrementare e migliorare il tracciamento così come il sequenziamento del virus”.
Variante Delta, Costa: “Guardare a numero ospedalizzazioni”
La paura, però, non deve essere l’arma con cui combattere la variante Delta. “Non dobbiamo soffermarci solo sul numero dei contagi, questo sarebbe sbagliato e rischierebbe di diffondere un sentimento di paura. Dobbiamo valutare con attenzione e monitorare quanti nostri concittadini vengono ricoverati e quanti finiscono in terapia intensiva -ha spiegato Costa ai microfoni della trasmissione Restart 264 su Cusano Italia TV-.
Non ci dobbiamo spaventare se c’è un aumento dei contagi, se questi contagi non provocano ospedalizzazioni. Io non so neanche se abbia ancora senso comunicare ogni giorno i dati, credo ci sia bisogno di fare considerazioni diverse con un approccio diverso, oggi la vera sfida è far comprendere ai cittadini che dobbiamo vaccinarci e dovremmo concentrarci su questo”. E a proposito di vaccini, Costa spiega che la vaccinazione obbligatoria per il personale scolastico non è ancora un’ipotesi presa in considerazione.
“Non è sul tavolo perché non abbiamo ancora numeri certi che ci permettono d’identificare l’entità del problema. Qualora ci dovesse essere una problematica rilevante sotto questo aspetto è una delle riflessioni che certamente dovremmo fare”.
Variante Delta, Costa sul ritorno a scuola
Occhi puntati sul rientro in classe a settembre: “Le scuole possono e devono diventare luoghi sicuri. Di fronte a studenti vaccinati non solo la scuola in presenza ma credo che si possa anche valutare l’ipotesi di non tenere più la mascherina durante le lezioni in classe con il distanziamento -ha commentato Costa-.
Quello di ricominciare la scuola in presenza deve essere un obiettivo primario del governo. Anche il premier Draghi durante il suo insediamento ha messo in evidenza con forza questa necessità. Io credo che le condizioni per poterlo fare ci sono”.
Variante Delta, Costa: “Probabilmente terza dose ci vorrà”
Guardando ancora più in là, il sottosegretario alla Saluta commenta la possibilità di una terza dose di vaccino. “È una scelta che la politica dovrà fare nel momento in cui la comunità scientifica e il Cts ci daranno indicazioni chiare.
Le indicazioni che abbiamo oggi ci dicono che probabilmente una terza dose ci vorrà, per quanto riguarda l’arco temporale si ragiona intorno all’anno -ha spiegato-. Considerando che abbiamo iniziato la vaccinazione a fine dicembre è verosimile che alla fine di quest’anno potrebbero cominciare le somministrazioni delle terze dosi“.
