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Venezia, operai morti in una cisterna di residui biologici: indagini in corso

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Tragedia a Veternigo, Santa Maria di Sala: due operai morti mentre pulivano una cisterna in un’abitazione privata.

Due operai sono morti questa mattina a Venezia dopo essere precipitati all’interno di una cisterna contenente residui biologici. La tragedia è avvenuta in un impianto industriale nella zona di Porto Marghera, durante un intervento di manutenzione.

Venezia, tragedia sul lavoro: due operai morti in una cisterna di residui biologici

Una tragedia si è verificata nella mattinata di oggi, lunedì 4 agosto, a Veternigo, frazione del comune di Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia.

Due operai di 20 e 30 anni sono deceduti dopo essere precipitati all’interno di una cisterna destinata alla raccolta di residui biologici.

I lavoratori, dipendenti di un’azienda specializzata in manutenzione ambientale, stavano eseguendo la pulizia ordinaria di una fossa biologica situata nella pertinenza di un’abitazione privata. L’allarme è stato lanciato immediatamente, ma all’arrivo dei soccorsi le condizioni dei due erano già disperate. I vigili del fuoco, intervenuti con il supporto del nucleo Nbcr, hanno potuto soltanto recuperare i corpi senza vita.

Venezia, due operai morti in una cisterna di residui biologici: le prime ipotesi

Le circostanze dell’incidente sono ancora in fase di accertamento. Una delle prime ipotesi al vaglio degli inquirenti è che i due operai possano essere stati sopraffatti da esalazioni tossiche sprigionate all’interno della cisterna, perdendo conoscenza prima di cadere.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i tecnici dello Spisal per le verifiche di competenza e i sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. L’intera area è stata messa in sicurezza e transennata per consentire i rilievi. La tragedia riaccende il dibattito sulle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto nei settori ad alto rischio come quello ambientale.

“Piangiamo altre due giovanissime vittime di infortunio sul lavoro: una tragedia enorme, un evento inaccettabile. I morti sul lavoro nel veneziano sono raddoppiati rispetto all’anno scorso: vuol dire che qualcosa non funziona. Non conosciamo l’esatta dinamica dell’incidente, ma non possiamo non porci delle domande. Chi manda questi operai, ha spiegato loro la pericolosità della mansione? Ha dato loro le giuste indicazioni? E soprattutto, ha messo in atto tutte le procedure di sicurezza e ha vigilato perché vengano rispettate? Noi come sindacato, i colleghi, i familiari e tutta l’opinione pubblica abbiamo bisogno di risposte a queste domande. E devono essere convincenti, perché così non si può andare avanti”, ha dichiarato il segretario di Uil Veneto, Roberto Toigo, come riportato dall’AGI.