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Usa, primo trapianto al mondo simultaneo di volto e mani

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Roma, 4 feb. (askanews) - Joe DiMeo, 22 anni, è il primo uomo al mondo a essersi sottoposto con successo a un trapianto simultaneo di faccia e mani. Il ragazzo, originario del New Jersey, aveva ustioni di terzo grado su oltre l'80% del corpo dopo un grave incidente d'auto. È rimasto mesi in osp...

Roma, 4 feb. (askanews) – Joe DiMeo, 22 anni, è il primo uomo al mondo a essersi sottoposto con successo a un trapianto simultaneo di faccia e mani. Il ragazzo, originario del New Jersey, aveva ustioni di terzo grado su oltre l’80% del corpo dopo un grave incidente d’auto.

È rimasto mesi in ospedale, tra reparto ustionati e coma farmacologico indotto ora, dice, ha avuto una seconda possibilità, e ha ringraziato i medici del NYU Langone Health, che hanno effettuato la procedura pionieristica usando le mani e il tessuto facciale di un donatore morto accuratamente rimossi e sostituiti con protesi stampate in 3D. Un intervento complicato, durato circa 23 ore, lo scorso agosto, e che ha coinvolto un team di 96 operatori sanitari guidati dal prof. Eduardo Rodriguez. Prima di Joe altri due trapianti simultanei di faccia e mano erano falliti. Uno dei pazienti era morto per complicazioni legate all’infezione.

Il trapianto ha coinvolto entrambe le mani fino a metà avambraccio, comprese le ossa del radio e dell’ulna, 21 tendini. La faccia è stata trapiantata interamente, fronte compresa, entrambe le orecchie, il naso, le palpebre, le labbra e i segmenti sottostanti di cranio, guance, naso e mento.

Una procedura molto rischiosa ma che è stata un successo dicono i medici. “Le capacità motorie del paziente continuano a migliorare” spiega il dottor Rodriguez che rimane comunque cauto.

ups 1.05 “Non abbiamo certezze che non avrà un rigetto ma lo monitoriamo, gli diamo farmaci e seguiamo un rigido protocollo di immunosoppressione, dobbiamo essere molto attenti che Joe non abbia alcun trauma alle mani o al viso. Una qualche lesione traumatica potrebbe esporlo a un rigetto acuto. La possibilità esiste sempre”.

Il ragazzo ha detto di sentirsi come rinato e ha paragonato l’apprendimento dell’uso delle sue nuove mani a quello di un bambino che afferra gli oggetti per la prima volta.

“Posso fare un sacco di cose, a volte apro una bottiglia d’acqua, è piuttosto difficile – dice – non so se sto stringendo abbastanza forte o no. Ma in ogni caso posso fare un sacco di cose”.