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Villa Pamphili, identificato l’uomo insieme a madre e figlia: le novità investigative

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Si stringe il cerchio sull’uomo che era con madre e neonata trovate morte a Villa Pamphili: sarebbe stato individuato il possibile responsabile.

Le indagini a Villa Pamphili, dove sono state ritrovate morte una giovane madre e la sua figlia, stanno entrando in una fase decisiva. Gli investigatori hanno concentrato l’attenzione sull’uomo che era in loro compagnia al momento della tragedia, ritenendolo il possibile responsabile. Mentre si cercano ulteriori conferme, il caso scuote profondamente la comunità, che attende risposte sul drammatico episodio.

Villa Pamphili, madre e figlia trovate morte: emergono nuovi dettagli sull’identità

La donna e la bambina rinvenute senza vita sarebbero entrambe di origine americana, così come l’uomo sospettato di aver commesso l’omicidio. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, madre e figlia presenterebbero tratti tipici anglosassoni, mentre l’uomo avrebbe caratteristiche fisiche latine.

Queste informazioni sono venute alla luce grazie a una segnalazione ricevuta durante la trasmissione Rai Chi l’ha visto?, dove un telespettatore ha riconosciuto i tatuaggi distintivi della donna mostrati nel programma. La persona ha raccontato di aver assistito a una violenta discussione tra una donna con quei tatuaggi e un uomo, non distante da Villa Pamphili.

Infine, una dipendente del Servizio Giardini ha raccontato di aver visto i tre tentare di accamparsi nel parco con una tenda, invitandoli in inglese, poiché non conoscevano l’italiano, a non restare in quel luogo. Prima di trasferirsi nel parco, la famiglia avrebbe vissuto vicino al mercato di San Silverio.

Villa Pamphili, svelata l’identità dell’uomo che era con madre e figlia

Si stringono le ricerche attorno all’uomo trovato in compagnia della giovane donna e della neonata ritrovate senza vita a Villa Pamphili, Roma: sarebbe stato identificato il presunto responsabile dell’omicidio di madre e figlia, con la bambina probabilmente picchiata e strangolata.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, due elementi chiave hanno indirizzato le forze dell’ordine: un vestitino rosa indossato dalla bambina di circa 6-8 mesi, rinvenuto in un cestino dei rifiuti vicino al luogo del ritrovamento, e un cappellino con visiera che l’uomo avrebbe portato, come riferito da diversi testimoni. Attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere posizionate nelle mense per i bisognosi e nel mercato di via San Silverio, gli agenti avrebbero individuato una coppia con una neonata vestita in quel modo; da qui è partita la svolta che potrebbe portare all’arresto dell’uomo. È attualmente ricercato con l’accusa di duplice omicidio aggravato.