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Epidemie in Europa, virus in crescita: allerta crescente per salute pubblica e sorveglianza

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Epidemie virali in Europa: la crescita dei casi tra uccelli selvatici e pollame solleva l’allerta per la sanità pubblica e la sorveglianza.

Con l’autunno, l’Europa registra epidemie senza precedenti di influenza aviaria A/H5N1 tra uccelli selvatici e pollame. La rapida diffusione del virus tra i volatili aumenta il rischio di esposizione umana e mette in luce l’importanza di sorveglianza, prevenzione e preparazione sanitaria, secondo quanto evidenziato dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC).

Aumento dei casi di influenza aviaria: ecco cosa sapere

Con l’arrivo dell’autunno, le malattie stagionali aumentano normalmente, ma quest’anno l’Europa si trova di fronte a uno scenario particolarmente preoccupante. La circolazione del virus dell’influenza aviaria A/H5N1 tra uccelli selvatici e pollame ha raggiunto livelli senza precedenti, creando nuove sfide per la salute pubblica e per l’equilibrio già fragile tra fauna e popolazione umana.

I fattori che contribuiscono a questa situazione includono il traffico migratorio degli uccelli, le temperature più basse e la maggiore diffusione di agenti patogeni, tutti elementi che favoriscono l’insorgere di potenziali emergenze sanitarie.

Come sottolinea il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), “questo autunno l’Europa ha registrato un forte aumento dei casi di influenza aviaria A/H5N1 negli uccelli selvatici e nel pollame. L’ampia circolazione tra i volatili aumenta il rischio di esposizione umana ad animali infetti e di successiva trasmissione del virus all’uomo”. Gli esperti evidenziano come ogni incremento insolito di infezioni tra gli animali debba essere considerato un campanello d’allarme, soprattutto quando si tratta di virus capaci di saltare da una specie all’altra.

“Epidemie senza precedenti”, virus pericolosissimo: è allarme in Europa

In risposta a questa emergenza, l’ECDC ha pubblicato una guida operativa destinata ai Paesi europei, mirata a individuare tempestivamente i rischi legati ai virus influenzali di origine animale, comprese eventuali pandemie. La guida delinea scenari pratici che spaziano dalla situazione attuale – in cui non sono stati segnalati casi umani nell’UE/SEE – a contesti più critici, che prevedono possibili infezioni tra persone e persino trasmissione interumana.

Edoardo Colzani, responsabile del Dipartimento Virus respiratori dell’ECDC, sottolinea: “Dobbiamo assicurarci che i primi segnali di allarme non passino inosservati e che le azioni di sanità pubblica siano tempestive, coordinate ed efficaci. Questo documento fornisce ai Paesi un quadro chiaro e adattabile per prepararsi e rispondere alla trasmissione dell’influenza dall’animale all’uomo”.

La strategia raccomanda il potenziamento della sorveglianza, l’incremento dei test di laboratorio, la disponibilità di dispositivi di protezione individuale e una comunicazione immediata e trasparente con il pubblico. Viene inoltre enfatizzata l’importanza della sorveglianza genomica per individuare eventuali mutazioni del virus.

L’approccio proposto dall’ECDC si fonda sul principio di “One Health”, riconoscendo l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale e promuovendo una stretta collaborazione tra servizi veterinari, agricoltura e sanità pubblica per proteggere efficacemente l’intera popolazione europea.