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Virus West Nile, la Regione Lazio diffonde nuove disposizioni: chi deve sottoporsi ai test

test virus West Nile

La Regione Lazio intensifica le verifiche sul virus West Nile con interventi mirati e provvedimenti per limitare la diffusione dell’infezione.

Il virus West Nile continua a rappresentare una preoccupazione per la salute pubblica nel Lazio. Per questo motivo, la Regione ha deciso di ampliare la campagna di monitoraggio, estendendo i test diagnostici a un numero più ampio di persone. L’obiettivo è individuare tempestivamente eventuali casi di contagio e contenere la diffusione del virus. In questa fase, le autorità regionali hanno anche specificato quali categorie di cittadini devono sottoporsi ai controlli, per garantire una sorveglianza efficace e mirata.

Virus West Nile, situazione epidemiologica e coordinamento regionale

A seguito della segnalazione di sette nuovi casi nel Lazio, di cui due con sindrome neurologica e cinque con febbre, il totale dei positivi al virus West Nile è salito a 28, con la maggior parte dei casi localizzati in provincia di Latina e due casi nelle zone di Anzio e Nettuno, in provincia di Roma.

I comuni maggiormente interessati nella provincia di Latina includono Aprilia, Cisterna di Latina, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze e Sabaudia.

La Regione ha ribadito l’importanza delle misure di prevenzione, quali la disinfestazione e le procedure di sicurezza riguardanti donazioni di sangue e trapianti, data la possibile trasmissione del virus tramite punture di zanzare e, seppur raramente, attraverso trasfusioni, trapianti o da madre a figlio.

Virus West Nile, estesi i test nel Lazio. L’annuncio della Regione: chi deve farlo

La Regione Lazio ha adottato nuove misure precauzionali per tutelare la salute pubblica e la sicurezza trasfusionale, estendendo l’obbligo di eseguire il test Nat (Nucleic Acid Test) per il virus West Nile a tutti i donatori di sangue dell’intero territorio regionale.

Questa decisione, motivata dall’evoluzione dell’epidemia soprattutto nella provincia di Latina, mira a prevenire la trasmissione del virus attraverso le trasfusioni, in un contesto in cui la sorveglianza è stata rafforzata in risposta ai recenti casi confermati dall’Istituto Spallanzani.

La Regione ha inoltre precisato che la conferma diagnostica da parte del laboratorio di riferimento avverrà entro 48 ore dal ricevimento dei campioni e che l’estensione del test resterà in vigore fino a nuove disposizioni, con un costante monitoraggio basato sull’andamento epidemiologico. Nel contempo, si è tenuta la cabina di regia composta da rappresentanti della Regione, dell’Istituto Spallanzani, dell’Istituto zooprofilattico e delle ASL competenti, che ha esteso le prescrizioni di contenimento anche all’Asl Rm 6, rafforzando così la risposta coordinata alla diffusione del virus nel territorio.