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Volvo, l'annuncio del taglio fino a 3.000 posti di lavoro

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La casa automobilistica svedese Volvo, ha annunciato il taglio di 3.000 posti di lavoro

La casa automobilistica svedese Volvo, appartenente al gruppo cinese Geely, ha annunciato il taglio di 3.000 posti di lavoro nell’ambito di un piano di risparmio da 18 miliardi di corone svedesi (circa 1,6 miliardi di euro) per far fronte al deterioramento della situazione economica nel settore automobilistico.

Volvo annuncia tagli fino a 3.000 posti di lavoro

Il piano “mira a rafforzare e rendere Volvo Cars più resiliente in un momento in cui l’industria automobilistica si trova ad affrontare sfide considerevoli”, ha affermato il gruppo in una nota. In Svezia saranno tagliati circa 1.200 posti di lavoro, insieme a 1.000 posizioni ricoperte da consulenti dislocati principalmente nel paese nordico. “L’industria automobilistica sta attraversando un periodo difficile. Per far fronte a questo, dobbiamo migliorare la generazione di flussi di cassa e ridurre strutturalmente i costi”, ha sottolineato  nella nota l’amministratore delegato, Håkan Samuelsson. La ristrutturazione sarà completata entro l’autunno 2025. Questa operazione genererà costi straordinari fino a 1,5 miliardi di corone nel secondo trimestre del 2025, ma i benefici attesi dovrebbero emergere dal quarto trimestre, con impatti più significativi previsti nel 2026.

Il percorso verso l’elettrificazione

Nonostante le difficoltà, l’annuncio dei tagli è stato accolto positivamente dai mercati. Il titolo Volvo Cars ha registrato un balzo del 3% alla borsa di Stoccolma lunedì 26, attestandosi a 18,08 corone svedesi. Nel primo trimestre 2025, Volvo ha registrato un calo dei ricavi e dell’utile operativo rispetto all’anno precedente, con vendite globali in diminuzione. Tuttavia, l’azienda conferma la propria strategia verso l’elettrificazione completa, dichiarando di voler diventare una “fully electric car company”, pur dovendo affrontare possibili ostacoli come l’introduzione di dazi statunitensi fino al 50% sulle importazioni, che potrebbero compromettere l’export di modelli chiave come la EX30.