La scena politica negli USA si prepara a un nuovo capitolo: l’ex candidata, dopo la sconfitta del 2024, sembra pronta a lanciare una seconda candidatura alla Casa Bianca. Tra ambizioni personali, sostegno strategico e dubbi dei vertici Democratici, la possibile corsa alle primarie del 2028 sta già accendendo il dibattito all’interno del partito e tra gli elettori.
Strategia, sostegno e sfide verso il 2028 negli USA
Il tour promozionale del suo libro, che ripercorre i 107 giorni della campagna contro Trump, sembra assumere i contorni di una vera e propria piattaforma pre-elettorale per testare il sostegno dell’elettorato democratico. In questo contesto, l’ex vicepresidente Kamala Harris non ha risparmiato critiche durissime, rivolte non solo al Partito Repubblicano ma anche alla propria famiglia politica, suscitando sorpresa tra alcuni dei presenti.
Nonostante le perplessità interne, Harris mantiene una posizione di forza: i sondaggi interni la vedono spesso in testa per le primarie del 2028, e il suo sostegno tra gli elettori afroamericani – un blocco decisivo in stati chiave – rimane solido. Come sottolinea l’ex vicepresidente nel suo libro, “avevo previsto tutto questo”, ribadendo la sua capacità di visione e il ruolo storico che continua a ricoprire come donna di colore ai vertici della politica americana.
“Vuole correre di nuovo per la Casa Bianca”. Dagli Usa l’indiscrezione delle ultime ore
Al centro dell’attenzione c’è Kamala Harris, pronta a rilanciare la sua ambizione presidenziale dopo la sconfitta del 2024 contro Donald Trump, un risultato che molti attribuiscono anche alla sua sostituzione in corsa all’interno del campo Democratico.
Come riportato da Axios, l’ex vicepresidente avrebbe già informato i vertici democratici della sua intenzione di candidarsi nuovamente, ma l’annuncio non ha suscitato l’entusiasmo auspicato, soprattutto tra i leader e i finanziatori preoccupati per la sua capacità di vittoria.
Durante la riunione del Comitato Nazionale Democratico a Los Angeles, Harris ha incontrato funzionari di spicco e presidenti dei comitati statali, un’occasione che non è passata inosservata: tra le battute sul marito Doug Emhoff, definito scherzosamente il potenziale primo “first gentleman”, e le parole dell’ex vicepresidente, il messaggio è stato chiaro: “Sto facendo sul serio”, affermano i presenti ad Axios.