Questo riscaldamento progressivo favorisce la diffusione e la persistenza di parassiti come le zecche, che oggi costituiscono una minaccia molto seria per la salute dei cani. Il cambiamento climatico altera infatti gli equilibri ecologici, e crea delle condizioni sempre più favorevoli alla proliferazione di questi ectoparassiti, che oggi rimangono attivi anche nei mesi invernali.
Zecche e cambiamento climatico
Le zecche sono i vettori di numerose patologie che possono colpire in modo grave gli animali domestici. La malattia di Lyme, l’ehrlichiosi e la babesiosi sono le più comuni in Italia. La loro trasmissione avviene attraverso il morso dell’insetto infetto, e i sintomi possono manifestarsi anche a distanza di settimane. Con l’aumento della temperatura media e dell’umidità, le zecche riescono a sopravvivere e a riprodursi in ambienti in cui prima non erano presenti. Questa espansione geografica ha portato all’aumento dei casi clinici presso le zone collinari e montane, dove in passato il rischio era molto basso.
Le segnalazioni dei veterinari indicano un incremento degli episodi di infestazione durante tutto l’anno, con una particolare concentrazione nelle regioni del Centro-Sud. In queste aree, gli inverni miti e lunghi e l’umidità hanno reso possibile l’attività continuativa delle zecche. Inoltre, le fluttuazioni climatiche estreme, come le piogge intense seguite da improvvisi aumenti di temperatura, aiutano a creare un habitat favorevole per la loro riproduzione. Le aree verdi urbane, i giardini pubblici, i parchi e le zone rurali sono dunque diventati ambienti ad alto rischio anche nei mesi invernali.
Proliferazione delle zecche: i rischi per i cani
Le conseguenze sanitarie per i cani sono molteplici. Le patologie trasmesse dalle zecche e dagli altri parassiti possono compromettere il sistema immunitario e causare danni agli organi interni, portando anche a conseguenze molto gravi se non trattate tempestivamente. I sintomi più comuni includono la letargia, la febbre, la zoppia, la perdita di appetito e l’ingrossamento dei linfonodi. In alcuni casi si possono verificare condizioni come la dermatite cane, o complicazioni neurologiche ed ematologiche tali da richiedere un intervento terapeutico mirato. Per questo motivo, la prevenzione ha assunto un ruolo cruciale nella gestione della salute degli animali domestici.
L’adozione dei trattamenti antiparassitari rappresenta la prima linea di difesa contro le zecche. I collari a rilascio graduale, le pipette spot-on e le compresse orali presentano una protezione efficace contro un ampio spettro di parassiti esterni. La scelta del prodotto più indicato dipende da diversi fattori, tra cui l’età, il peso, lo stile di vita e l’ambiente in cui vive l’animale. La consulenza veterinaria risulta fondamentale per garantire l’efficacia della protezione, e per evitare interazioni o effetti collaterali indesiderati. L’applicazione regolare dei trattamenti, senza interruzioni stagionali, ad oggi viene considerata una prassi necessaria anche durante i mesi più freddi.
In secondo luogo, è importante adottare una routine quotidiana di controllo e di pulizia. Ad esempio, è bene ispezionare il pelo del cane dopo ogni passeggiata, così da individuare eventuali parassiti prima che si attacchino alla pelle.