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Soltanto un anno fa, nell’arco di pochi giorni, prima il 2 e 3 maggio poi, il 16 e il 17, l’Emilia Romagna è stata distrutta dall’alluvione. Nonostante di tempo ne sia passato però, quei territori continuano a vivere condizioni di drammatica difficoltà.
L’alluvione dell’Emilia Romagna
Per molte persone questo tragico evento ha cancellato i ricordi e compromesso i sacrifici di una vita: il bilancio segnato in quei giorni fu drammatico, 17 morti, 20.000 sfollati e danni stimati intorno ai 10 miliardi di euro. Eppure, a un anno di distanza, sono ancora vive le conseguenze dell’alluvione del maggio 2023, pochi i passi in avanti.
A parlare sono i sindaci delle città più colpite, come Cesena e Ravenna, e gli esponenti delle aziende e delle cooperative romagnole: l’Emilia Romagna è stata colpita dall’alluvione, ma non solo, il silenzio e la distanza hanno avvolto questi eventi, soprattutto da parte delle istituzioni nazionali.
Le parole del sindaco di Cesena, Enzo Lattuca
Il sindaco ha rivelato che in questo anno trascorso si è perso del tempo, ma soprattutto non ci sta alla scelta fatta dal governo di incaricare Francesco Figliuolo come commissario straordinario per l’emergenza:
«Il governo ha scelto di commissariare il territorio, evidenziando la sfiducia del Governo verso le istituzioni locali, a cominciare dalla Regione».
Mancanza di fiducia confermata anche dal sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, evidenziando come da parte del governo ci sia stata solo intenzione di propaganda elettorale.
I danni subiti dal territorio
L’alluvione oltre ad aver colpito imprese, edifici e abitazioni, ha provocato danni soprattutto alla viabilità, causando l’interruzione di 772 strade e 80.000 frane: la maggior parte dei lavori sono ancora bloccati e chi è entrato nelle proprie abitazioni è riuscito grazie alle proprie forze e propri soldi, dichiarano i cittadini.