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Alluvione Emilia Romagna, Bonaccini lancia un SOS: "Servono subito 1,8 miliardi"

Gli angeli del fango durante l'alluvione in Emilia Romagna

Alluvione Emilia Romagna, Bonaccini chiede subito 1,8 miliardi, mentre si litiga ancora per la poltrona di Commissario

Piove sul bagnato in Emilia-Romagna. Sono passati quasi due mesi dall’inizio della prima fase dell’alluvione costata la vita a 17 persone, con più di 20 mila sfollati e devastazioni per l’agricoltura e l’economia locale. “Quasi 9 miliardi di euro le prime stime totali dei danni”, fa sapere il governatore emiliano Stefano Bonaccini.

Una cifra tanto più alta dei primi fondi promessi e non ancora arrivati. La politica, infatti, sembra avvitata sul nodo del Commissario straordinario. Un testa a testa tra Vadalà e Dell’Acqua che potrebbe risolversi a ore, ma che ha fatto perdere del tempo prezioso.

Alluvione Emilia-Romagna, Bonaccini: “Servono subito 1,8 miliardi di euro”

“Dopo l’alluvione il governo ci ha chiesto una stima dei danni. Lavorando giorno e notte abbiamo consegnato la prima stima di 8,8 miliardi. Non servono tutti subito – chiarisce Bonaccini – ma ne servono 1,8 per sistemare frane, fiumi e strade prima dell’autunno e per evitare che nuove piogge possano causare ulteriori danni”.

Il numero due del Partito democratico tende ancora una volta una mano al governo e alla premier Meloni, che pure si era detta disposta ad affidare il ruolo di Commissario straordinario per l’emergenza, andando controcorrente rispetto alle forze in maggioranza.

“Noi vogliamo collaborare col governo, ma abbiamo bisogno di risposte”. Questo è l’ultimo SOS lanciato da Bonaccini in vista della stagione autunnale, consapevole che i fenomeni meteorologici estremi sono sempre più frequenti, anche in estate, e a causa del cambiamento climatico. Così si rischia che, oltre al valzer delle poltrone, bisognerà sperare nella danza della pioggia, per scongiurare nuove calamità e ritardi nella gestione dell’emergenza.