La strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, elaborata sotto l’Amministrazione Trump, evidenzia una profonda trasformazione delle priorità geopolitiche americane. Con un’attenzione crescente all’America Latina e all’Indo-Pacifico, Washington avverte dei rischi imminenti per l’Europa, definita a rischio di “cancellazione della civiltà”, e ribadisce l’urgenza di controllare le migrazioni e rafforzare la sicurezza nazionale.
America Latina e sicurezza globale: la nuova priorità dell’Amministrazione Trump
Il documento evidenzia un deciso spostamento dell’attenzione strategica degli Stati Uniti verso l’America Latina e l’Indo-Pacifico. In particolare, la Casa Bianca dichiara l’intenzione di “ripristinare la supremazia americana” nella regione latinoamericana, con l’obiettivo di combattere le migrazioni di massa e rendere il controllo delle frontiere “l’elemento primario della sicurezza nazionale”.
Gli Stati Uniti puntano a proteggere il Paese non solo dalle migrazioni incontrollate, ma anche da minacce transnazionali come terrorismo, traffico di droga, spionaggio e tratta di esseri umani.
Nell’Indo-Pacifico, il documento critica le strategie passate verso la Cina, affermando che la convinzione che aprire i mercati americani avrebbe integrato Pechino nell’ordine internazionale “non è accaduto”. La strategia americana prevede di rafforzare alleanze consolidate e coltivare nuovi partner economici e di sicurezza, aumentandone l’attrattiva come interlocutori preferenziali.
Complessivamente, la Casa Bianca prospetta un “riadattamento della presenza militare globale” concentrata sui teatri di maggiore rilevanza per la sicurezza nazionale, spostando risorse dai contesti meno strategici.
L’Amministrazione Trump mette in allerta: “Europa a rischio di cancellazione”
Secondo il documento della Casa Bianca che delinea la strategia di sicurezza nazionale statunitense, l’Europa rischia una vera e propria “cancellazione della civiltà”. Gli esperti di Washington avvertono che, se le attuali dinamiche continueranno, il continente “sarà irriconoscibile tra 20 anni o meno”. Tra le criticità più rilevanti vengono citate le politiche migratorie che trasformano il tessuto sociale, la censura della libertà di espressione, il calo demografico e la progressiva erosione delle identità nazionali. A ciò si aggiungono le interferenze di organismi transnazionali che, secondo il documento, minano la sovranità e la libertà politica dei singoli Stati.
Per gli Stati Uniti, la priorità strategica in Europa consiste nel “ripristinare condizioni di stabilità” e garantire una “stabilità strategica con la Russia”, permettendo ai Paesi europei di essere sovrani e responsabili della propria difesa senza subire dominazioni esterne.
La Casa Bianca insiste inoltre sull’obiettivo di “porre fine alla percezione, e prevenire la realtà, di una Nato come alleanza in perpetua espansione”, sottolineando la necessità di un continente capace di agire come un insieme di nazioni autonome e allineate.