Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lanciato un monito chiaro sull’uso delle armi nucleari, definendolo un «crimine contro l’umanità». Nel suo intervento di fine anno con il corpo diplomatico, il Capo dello Stato ha sottolineato l’urgenza di rafforzare il controllo degli armamenti e di riaffermare i principi internazionali di pace e sicurezza, di fronte a minacce che mettono a rischio la stabilità globale.
Europa, pace e responsabilità internazionale: tutela dei diritti e sostegno ai popoli
Il Presidente ha ricordato l’importanza dell’Unione Europea come esperienza consolidata di democrazia e convivenza pacifica, fondata su Trattati stipulati liberamente dai popoli. “La libera condivisione di principi e di norme non è una gabbia che costringe, ma un sostegno che tutela, soprattutto i più deboli“, ha spiegato, sottolineando come la violazione di tali regole da parte di attori internazionali porti ad arbitrio e ingiustizia.
La situazione in Ucraina, dove si celebra il quarto Natale di guerra, rappresenta un monito concreto: gli attacchi alle infrastrutture civili ed energetiche hanno provocato un aumento delle vittime innocenti. In questo contesto, Italia ed Europa confermano il loro impegno a fianco del popolo ucraino per una “pace equa, giusta e duratura, rispettosa del diritto internazionale, dell’indipendenza, della sovranità, dell’integrità territoriale e della sicurezza“.
Riguardo al Medio Oriente, Mattarella ha segnalato come si siano aperti “spiragli importanti” per la pace, ma ha ammonito che molto resta da fare per consolidare il cessate il fuoco e avviare la ricostruzione, ponendo come obiettivo la coesistenza pacifica tra israeliani e palestinesi secondo la soluzione dei due Stati.
“È un crimine contro l’umanità”. L’annuncio di Mattarella sulle armi nucleari in guerra, cosa si rischia
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza di riaffermare con decisione che l’uso o anche la sola minaccia concreta di impiegare armi nucleari nei conflitti costituisce un «crimine contro l’umanità». Richiamando i risultati positivi ottenuti nel controllo della corsa agli armamenti e nella regolamentazione delle armi di distruzione di massa, Mattarella ha evidenziato come la comunità internazionale, dalla nascita dell’ONU, si sia sviluppata intorno a valori fondamentali quali la pace, la libertà e la tutela dei diritti umani.
“Numerosi popoli hanno conquistato la loro indipendenza“, ha ricordato, “e l’umanità ha fatto passi avanti in termini di uguaglianza, lotta alla fame, promozione della salute e difesa dell’ambiente“. Tuttavia, l’attuale contesto internazionale mostra segnali preoccupanti: la Federazione Russa, secondo Mattarella, ha ripristinato “l’antistorica ricerca di zone di influenza, di conquista territoriale e di crudele prepotenza delle armi“, mettendo a rischio i sacrifici delle generazioni che hanno costruito l’ONU e l’ordine internazionale basato sul diritto.
Il Capo dello Stato ha denunciato come alcuni attori globali cerchino di instaurare un «nuovo ordine» fondato su sopraffazione, violenza, guerra e competizione tra Stati per accaparrarsi risorse, perpetuando così disuguaglianze tra i popoli. “Va respinta l’ipotesi che possano essere questi i valori intorno a cui costruire un nuovo ordine“, ha ammonito, evidenziando il ritorno dei mercenari come sintomo di questo approccio.
Ribadendo un principio fondamentale, Mattarella ha affermato: “Il principio non può essere muovere guerra per fare la pace: è paradossale. Appare insensata la pace evocata da parte di chi, muovendo guerra, pretende in realtà di imporre le proprie condizioni“.
Il Presidente ha concluso sottolineando che la prevalenza del diritto e il rispetto delle regole condivise sono strumenti essenziali per prevenire conflitti, ridurre le disuguaglianze e proseguire il percorso delineato dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: “Era – e rimane – la speranza del mondo“.