L’attacco alla sinagoga di Manchester del 2 ottobre ha lasciato ancora sgomenta la città inglese e il resto del mondo perché lo spettro del terrorismo avvolge ancora l’Europa, a seguito della cattura dell’attentatore sono emersi dettagli relativi al suo passato ed uno in particolare è davvero preoccupante.
Condanne minori, come ha agito sotto traccia all’anti-terrorismo
L’attentatore, Jihad Al Shamie, uomo di 35 anni nato in Inghilterra ma di chiare origini musulmane nel corso della sua vita ha avuto capi di imputazione per reati minori ma nulla di davvero grave.
Le indagini della Polizia stanno tentando di stabilire se Shamie fosse l’autore di una mail minatoria nei confronti di un parlamentare nel 2012.
La libertà vigilata e l’accusa di stupro
Il giornale britannico The Guardian ha rivelato, come riportato dal sito AdnKronos, che l’uomo fosse in libertà vigilata per l’accusa di presunto stupro.
Per questo capo di accusa l’uomo sarebbe dovuto essere presente in tribunale dato che l’evento si è verificato ad inizio 2025 ma di fatto non lo ha mai fatto.
L’attacco alla sinagoga ha portato alla morte di due persone, una delle due è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco dagli agenti nei momenti concitati, l’autore del gesto non era in possesso di alcuna arma da fuoco stando alle parole riportate dal capo della polizia Stephen Watson.