La libertà di stampa è uno dei pilastri fondamentali di ogni democrazia, ma spesso chi la esercita si trova ad affrontare minacce e intimidazioni. L’episodio avvenuto a Pomezia, davanti all’abitazione del giornalista e conduttore di «Report» Sigfrido Ranucci, ne è un chiaro esempio: un ordigno esplosivo ha danneggiato le auto della famiglia e parte della villetta, lasciando dietro di sé paura e interrogativi.
Secondo le prime testimonianze, un passante avrebbe notato un uomo incappucciato aggirarsi nei pressi della casa poco prima dell’esplosione, aumentando il sospetto che l’attentatore stesse osservando e monitorando i movimenti del giornalista.
L’esplosione davanti casa di Sigfrido Ranucci: indagini e reazioni istituzionali
La Direzione distrettuale antimafia di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Ilaria Calò e dal pubblico ministero Carlo Villani, ha aperto un’inchiesta ipotizzando il reato di danneggiamento aggravato dal metodo mafioso. Il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, ha assicurato che verranno condotte indagini approfondite insieme alle forze dell’ordine, auspicando che si tratti di un episodio isolato e sottolineando come sia fondamentale non tornare “ai tempi bui dell’attacco ai rappresentanti della stampa”.
Le reazioni istituzionali non si sono fatte attendere: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso una “severa condanna per il grave gesto intimidatorio”, mentre la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricordato che “la libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie”. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha dichiarato di aver disposto il massimo rafforzamento di tutte le misure a tutela del giornalista Sigfrido Ranucci a seguito dell’attentato intimidatorio subito.
Auto sospetta vicino casa di Sigfrido Ranucci: “Uomo incappucciato visto fuggire”
Le forze dell’ordine stanno esaminando eventuali immagini di telecamere di sorveglianza e raccogliendo testimonianze, tra cui quella di un passante che ha visto un uomo incappucciato nei pressi dell’abitazione. Non è escluso che l’attentatore abbia seguito gli spostamenti del giornalista. Ranucci, già sotto scorta dal 2014, ha ricordato le precedenti minacce subite, sottolineando di sentirsi comunque protetto dalle istituzioni.
Una strada adiacente all’abitazione di Sigfrido Ranucci è stata transennata dopo che i carabinieri di Frascati hanno rinvenuto una Fiat Cinquecento risultata rubata lo scorso 25 luglio a Ostia. L’auto, considerata sospetta, ha spinto gli artificieri a intervenire, mentre l’area circostante è stata isolata per consentire approfonditi controlli sul contenuto del veicolo e verificare eventuali collegamenti con l’attentato avvenuto la sera precedente.
La forte esplosione nella notte ha lasciato segni evidenti sul cancello e su due automobili danneggiate. La deflagrazione ha coinvolto l’auto del giornalista e conduttore di «Report», Sigfrido Ranucci, danneggiando anche la Ford Ka Plus della figlia e parte della villetta adiacente. Secondo le ricostruzioni, l’ordigno, rudimentale e contenente circa un chilo di esplosivo, è stato collocato vicino all’auto di Ranucci e azionato tramite miccia accesa, tra due vasi esterni alla villetta, senza timer né telecomando.