Roma, 1 set. -(Adnkronos) – Il leggero calo registrato dal mercato automobilistico ad agosto appesantisce un confronto con gli anni passati che porta il totale delle immatricolazioni nei primi otto mesi del 2025 in 'rosso' per 40.000 vetture in meno rispetto al 2024 (-3,7%), ma addirittura di 285.000 unità rispetto al 2019 (-21,5%).
Lo segnala l'Unrae che – anche alla luce di una transizione energetica che procede a rilento con le BEV ferme al 4,9% – spinge l'associazione delle case estere a sollecitare l’operatività immediata degli incentivi annunciati dal MASE senza introdurre nuovi vincoli burocratici e una riforma fiscale per le auto aziendali.
Le condizione negative del mercato – spiega l'Unione – "continuano a rallentare il processo di svecchiamento del parco circolante, che con questo ritmo impiegherebbe 26 anni per essere completamente sostituito". L’Associazione sottolinea quindi i rischi legati alle molteplici restrizioni già previste, inclusi i limiti ISEE, l’obbligo di rottamazione e i vincoli territoriali, che potrebbero generare disparità significative tra i potenziali beneficiari e compromettere l’equità nell’accesso alla transizione ecologica. Inoltre, il termine del 30 giugno 2026 per la validazione delle prenotazioni rappresenta un forte limite alla capacità di utilizzare i fondi disponibili.
Per Roberto Pietrantonio, Presidente Unrae "di questo passo, la transizione ecologica resterà inesorabilmente al palo. Purtroppo, l’annuncio degli incentivi da parte del MASE, ancora senza seguito concreto, ha avuto l’effetto di congelare il mercato: molti clienti – e purtroppo non solo quelli interessati alle BEV – stanno rimandando l’acquisto in attesa del bonus, e questa incertezza paralizza le vendite". Per Pietrantonio"servono misure chiare e non discontinue: gli incentivi sono utili solo se inseriti in una strategia di medio-lungo periodo, non come fiammate occasionali legate alle offerte statali. Solo così potremo recuperare il terreno perso e colmare il gap con gli altri principali Paesi europei, dove la mobilità elettrica cresce molto più rapidamente. Non meno importante, ribadiamo la necessità di una riforma della fiscalità sulle auto aziendali, da troppo tempo attesa: aumentare la detraibilità dell’IVA e la deducibilità dei costi, riducendo al contempo a tre anni il periodo di ammortamento, darebbe nuova linfa al mercato". "Ora che la Delega Fiscale è stata prorogata fino a fine 2026, ci aspettiamo interventi concreti e tempestivi” conclude il Presidente Unrae.