Il telefono racconta meglio di mille parole cosa significhi cadere dall’Olimpo televisivo. Ecco che Barbara D’Urso svela molti retroscena del suo addio a Mediaset a 7 l’inserto del Corriere. Spiega come fino al giorno prima della fine riceveva una media di duecento messaggi quotidiani, li aveva contati con precisione quasi maniacale.
Barbara D’Urso Mediaset: L’addio che ha cambiato tutto
Il giorno dopo? Dieci. Spariti tutti, come neve al sole. “Sono rimasti gli amici più stretti”, confessa con quella sincerità che non ti aspetti da chi ha dominato i pomeriggi italiani per sedici edizioni.
L’addio a Pomeriggio Cinque è arrivato come un fulmine. Luglio 2023, un comunicato Mediaset. Nessuna spiegazione, nessun faccia a faccia racconta Barbara D’Urso nella sua intervista per l’inserto del Corriere. Eppure lei ne va orgogliosa, di quelle battaglie portate avanti in diretta: dalla discriminazione di genere alla violenza sulle donne. C’era quella storia del ragazzo disabile – la ricorda con affetto particolare – su cui fece luce attraverso il programma. Poi i servizi mandati in onda, l’aiuto concreto. Questo era il suo modo di fare televisione.
Ma vedere ripartire Pomeriggio Cinque senza di lei? “Troppo dolore”. Non poteva rimanere in Italia, confessa senza filtri. Altri al suo posto sarebbero partiti per Bali o Honolulu, a divertirsi. Lei invece va a Londra. Da sola. Prende in affitto un bed & breakfast, si iscrive a un college. Dalle otto di mattina alle cinque del pomeriggio, inglese intensivo. Come una studentessa qualunque.
Barbara D’Urso Mediaset: I ricordi venduti per beneficenza
Due tir pieni di vita. È quello che arriva a casa sua il 31 dicembre, quando scade il contratto e Mediaset sgombera tutto. Vestiti, scarpe, oggetti personali – tutto quello che aveva nei camerini e nei magazzini dell’azienda. Un’amica l’aveva aiutata a svuotare piano piano, ma alla fine è stata l’azienda a fare tabula rasa.
“Qualcosa la tengo, i pupazzi appunto”. Il resto finisce in vendita benefica per la cooperativa sociale Arimo, che si occupa di adolescenti in difficoltà. Le Barbie Barbara D’Urso, le cartelline iconiche con scritto “B d U”, persino le famose buste shock di “Live – Non è la D’Urso”. Tutto venduto.
Il momento più duro? Ritrovarsi seduta per terra, in mezzo agli scatoloni. “Sento chiaramente che quell’istante non significa solo ritrovarsi in mezzo alle mie cose”, spiega. Era ritrovarsi davanti a se stessa, a quella che era stata fino a quel momento. Infanzia inclusa – perché a Mediaset teneva anche i ricordi più intimi, come le foto dei genitori il giorno del matrimonio.
Due anni di assenza dalla tv. “Non sono stati una mia scelta”, rivela nell’intervista a 7 Corriere, ma per ora non approfondisce. Nel frattempo ha fatto di tutto: società di eventi, tournée teatrali, balere con gli amici. Si è persino iscritta a una scuola di danza classica – “Siamo in dieci, dieci donne dai venti ai settant’anni”. La vita, insomma, che continua. Diversa, ma continua.