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Brevetti: Tribunale a rischio, Parigi e Monaco possono 'soffiarlo' a Milano (2)

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(Adnkronos) - Oggi, invece, "non esiste una vera e propria candidatura di Milano e l'Italia finora è stata piuttosto timida nelle sue mosse", sottolinea Iuri Prado, presidente della neonata Camera degli avvocati industrialisti, che è pronta ad aiutare il Governo nella pr...

(Adnkronos) – Oggi, invece, "non esiste una vera e propria candidatura di Milano e l'Italia finora è stata piuttosto timida nelle sue mosse", sottolinea Iuri Prado, presidente della neonata Camera degli avvocati industrialisti, che è pronta ad aiutare il Governo nella preparazione del dossier. "Se il nostro Paese fosse escluso dalla partita, sarebbe l'ennesimo caso di marginalizzazione dell'Italia e degli italiani, sempre più semplici spettatori nell'Unione, e per di più paganti. Su questa scena dovremmo essere attori, occorre tenere viva l'attenzione", puntualizza. Rispetto al 3 settembre dello scorso anno, quando l'allora premier Giuseppe Conte diede il suo benestare alla scelta di Milano per la sede del Tub, preferendola a Torino, c’è un nuovo Governo, che avrebbe però ben presente il peso di questa assegnazione.

Il ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, pochi giorni fa, ha confermato che l'Esecutivo sta lavorando in questa direzione e non è un mistero che una figura internazionale stimata come quella del presidente del Consiglio Mario Draghi possa facilitare la moral suasion e avere la meglio su altri Paesi concorrenti. "E' un negoziato diplomatico molto complesso perché c'è anche un tema di interpretazione giuridica del trattato. Il nostro Governo, con l'arrivo di Draghi, si è irrobustito in Europa, ma non sarà una passeggiata. Abbiamo alle spalle l'esperienza dell'Ema e dobbiamo restare cauti", sottolinea il presidente dell'ordine degli avvocati di Milano, Vinicio Nardo. "Noi stiamo predisponendo una serie di attività, i comitati previsti dal trattato stanno lavorando, ma è giusto sollecitare il Governo a continuare a sostenere la candidatura di Milano".

Lo scorso autunno si pensava che una decisione per l'assegnazione della sede sarebbe arrivata quest'anno, nel 2021. "E' ancora possibile che questo avvenga nei prossimi mesi. Certo, le impugnazioni del Trattato davanti alla Corte costituzionale tedesca, che hanno reso necessaria una nuova ratifica da parte della Germania, hanno rallentato tutto l'iter. Ma la scelta di Milano va riaffermata sempre, per non indebolirla e farla cadere nell'oblio. Non è mai troppo tardi cercare una convergenza tra gli Stati membri. Questa dovrebbe essere la priorità: poi, può seguire l'iter procedurale", è la convinzione di Bacchini. (di Vittoria Vimercati)